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marzo 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 15 L e Nuove Tecnologie stanno influenzando sempre più la nostra vita, in molti casi semplificandola. I campi in cui le tecnologie legate all’ICT (Information & Communication Technology) la fanno da padrone stanno aumentando in modo esponenziale. Questo incremento è dovuto al fatto che l’ICT, una volta legata unicamente all’automazione d’ufficio, si sta integrando e diffondendo in modo radicale anche in tutti quei campi che una volta erano considerati esenti dall’influsso delle nuove tecnologie. Si parla di “Internet of Things” per specificare come ormai la pervasività dell’ICT coinvolga, grazie ad Internet, sempre più oggetti con cui veniamo in contatto. Noi italiani, siamo grandi utilizzatori di SmartPhones, Tablet, Notebook, spesso appena usciti sul mercato, ma non produciamo tali strumenti e mol- to spesso nemmeno i software che li gestiscono. Nonostante tutti i passi avanti fatti, siamo una delle nazioni OCSE più arretrate nell’utilizzo di In- ternet. Anche la diffusione della Banda Larga è cresciuta al rallentatore negli ultimi anni rispetto alle altre nazioni sviluppate ma anche rispetto a quelle in via di sviluppo. L’Italia è quindi sempre più un utilizzatore passivo delle nuove tecnologie prodotte e controllate dai paesi asiatici in particolar modo Corea e Cina. È questo un “treno” che l’Italia ha sicuramente perso. Nel gennaio 2014 hanno iniziato a essere pubblicati i primi risultati di uno studio condotto dall’Università di Oxford, una delle più prestigiose Universi- tà al mondo. In questo studio un teamdi ricercatori dell’Università di Oxford ha analizzato 702 tipologie di lavoro per le quali è stata effettuata una precisa scomposizione delle attività e capacità necessarie per svolgere tali mansioni. Per esempio l’attività di cassiere è stata distinta a seconda dei settori verifican- do quali sono le mansioni di un cassiere di banca, quelle di chi lavora in un supermercato, quelle di uno sportellista appartenente al pubblico impiego etc. Quindi, di fatto, i “lavori” e le attività analizza- te in questo modo sono più di 2000. Un range tal- mente vasto da avere un’idea veramente completa dello scenario lavorativo mondiale. Purtroppo, incrociando la situazione tecnologica dell’Italia con i dati forniti dallo studio, il risultato potrebbe essere preoccupante. Secondo il Responsabile del team di ricerca, il Professor Benedikt Frey, nei prossimi anni, la tec- nologia cancellerà centinaia di tipologie di lavori che ancora oggi noi consideriamo sicuri ed al ri- paro da qualsiasi “tsunami” tecnologico. Fino ad oggi infatti, nel valutare l’impatto dell’in- novazione tecnologica sul futuro del lavoro in Italia ci si è sempre basati su modelli e previsioni lineari che hanno sempre preso in considerazio- ne la “distruzione” di lavori ripetitivi ed a basso valore aggiunto. L’evoluzione tecnologica, però, opera per salti quantici con strappi piuttosto rapidi, seguiti da periodi di assestamento/adat- tamento. Questi balzi tecnologici producono spesso innovazione in settori collaterali rispetto al settore principale ed a volte anche in settori che Intervista al Professor Carl Benedikt Frey responsabile del “Programme on the impacts of Future Technology” Università di Oxford I N T E R V I S T A d i P I E T R O G E N T I L E TECNOFUTURO

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