27 PLUS MAGAZINE | GIUGNO 2024 Sorride, nel sentire riepilogare tutte le sue qualifiche, mentre il cameriere ci porta il caffè. Poi spiega il perché di questa “missione” centrata sul sottolineare l’importanza del fattore umano. La realtà del mondo digitale è sempre più complessa e richiede un’attenzione costante, perché l’innovazione tecnologica porta certamente tante opportunitàma anche nuovi rischi. Inoltre, dietro termini che spesso usiamo, come cyberbullying, cyberstalking, revenge porn si nasconde una realtà fatta di persone che soffrono e che si trovano ad affrontare forti pressioni. Si continua a sottovalutare i rischi della rete e non si è pienamente consapevoli del fatto che si perde il controllo di tutto ciò che viene inviato o postato e che proteggere il più possibile le proprie informazioni è oggi fondamentale. Sono anni che mi spendo per far capire alle persone che la consapevolezza è la strada maestra per affrontare un certo tipo di minacce, che il comportamento umano è la principale arma di prevenzione, e che quello che accade in rete non è virtuale ma comporta delle conseguenze reali. Bisogna insistere e tu conosci i miei metodi didattici perché il problema esiste e va affrontato. Hai scritto un libro in inglese di successo “Building a Cybersecurity Culture. How to Bridge the Gap Between People and Digital Technology” pubblicato dalla Springer nel 2020, che credo sia uno dei più seri tentativi per fare chiarezza su concetti e contenuti per creare cultura della consapevolezza in azienda. Sì, in effetti è un libro per il quale ricevo parecchi complimenti da diverse parti del mondo (essendo in lingua inglese), perché analizzo il fattore umano in tutte le sue sfaccettature (punti di debolezza ma anche di forza). Inoltre, ho cercato di spiegare come si costruisce una cultura della cybersecurity nelle organizzazioni, che non è qualcosa di immediato, ma un processo che ha bisogno di tempo, e dove il pieno coinvolgimento del management, la formazione e la comunicazione hanno un ruolo cruciale, affinché l’intero processo sia efficace. Spesso ci si dimentica che per costruire qualcosa di duraturo bisogna investire a monte, e questo richiede tempo e risorse. So che ne stai scrivendo uno nuovo. Di che si tratta? Quando uscirà? In realtà è un aggiornamento di un testo pubblicato nel 2019, con un cambio di sottotitolo che richiama l’importanza della consapevolezza (“Crimini relazionali nell’era digitale. Aspetti psicologici e sociali per un uso consapevole delle tecnologie”). In questa edizione ho esteso l’attenzione ai fenomeni delle molestie in rete, dal cyberbullismo al cyberstalking al revenge porn, analizzandoli prima nella loro natura tradizionale e poi nel loro manifestarsi attraverso le tecnologie digitali. Ho anche approfondito alcuni aspetti delle molestie sul lavoro (come il mobbing), sia alla luce della convenzione ILO 190 del 2019 (Convenzione sull’eliminazione della violenza e dellemolestie nel mondo del lavoro) sia tenendo conto dell’evoluzione degli scenari digitali. Infine, ho fatto alcune riflessioni rispetto al futuro che ci attende con l’Intelligenza Artificiale e il metaverso: i temi della sicurezza e della privacy richiederanno un ulteriore sforzo di attenzione. Aggiungo: il libro è stato appena pubblicato da Edizioni Themis, con cui il Centro ha una collaborazione scientifica, così valorizziamo il lavoro di ricerca che portiamo avanti da anni. ISABELLA CORRADINI Isabella Corradini, Presidente di Themis
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