39 PLUS MAGAZINE | GIUGNO 2024 L’universo visionario di Dolce&Gabbana celebra questa unione tra teatro e realtà e come abili direttori d’orchestra, i due designer dirigono una performance di moda straordinaria dove ogni pezzo è un’opera d’arte vivente, testimone della genialità artigianale e della passione per un’eleganza senza tempo. I modelli esposti si ispirano all’opera e al balletto e sono distribuiti attorno a una tavola imbandita. Allestimento quest’ultimo che richiama un altro tema caro agli stilisti: il buon cibo e la convivialità, espressioni di un’italianità genuina. Il cinema è invece protagonista in una sala che rievoca la Galleria degli Specchi di Palazzo Gangi a Palermo, luogo iconico della celebre scena del ballo nel capolavoro cinematografico “Il Gattopardo” diretto da Luchino Visconti nel 1963. La stanza si apre su una prospettiva incantevole, arricchita da quattro specchi che riflettono altrettante scene tratte dal film, mentre al centro troneggia un maestoso lampadario veneziano dai colori vivaci. Le piastrelle specchiate del pavimento, a tratti, sembrano far emergere la figura del Gattopardo, come un enigmatico miraggio del passato. In questa suggestiva ambientazione sono esposti otto abiti storici di Dolce&Gabbana ispirati alla celebre opera cinematografica. Tra i capi in mostra a Palazzo Reale c’è quello in pizzo macramé adornato su una struttura a cesto con corsetto, corona di filigrana d’oro e velo in tulle impreziosito da inserti in pizzo che è stato scelto come simbolo della mostra “Dal Cuore alle Mani”. Questo capolavoro richiama la Madonnina che domina la sommità della guglia principale del Duomo di Milano e rappresenta un omaggio tangibile di Dolce&Gabbana a questa città dove gli stilisti creano e confezionano tutti i modelli che ammiriamo nelle sfilate e negli show room. I pezzi iconici delle collezioni di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria sono enfatizzati da una serie di installazioni spettacolari dal forte potere immersivo che avvolgono il visitatore in un mix di fascino e stupore di fronte a tanta bellezza. Perché l’arte, per i due stilisti, può definirsi tale solo quando crea un’emozione, un fremito di desiderio, un rimando a qualche cosa che va al di là e che non sempre sappiamo nominare. Ad arricchire ulteriormente la mostra le opere di artisti visivi che sono state realizzate in dialogo con le celebri creazioni di Dolce&Gabbana per garantire ai visitatori uno stupore che richiama vagamente la sindrome di Stendhal. Protagonista indiscussa di tutto il percorso espositivo, infine, è l’artigianalità, quel fatto a mano che richiede maestria, esperienza e attenzione e che sa regalare capolavori indimenticabili dove gli intricati fili danzano con le perle di diverse dimensioni, con i vetri colorati e con i drappeggi per regalare non abiti, ma opere d’arte. DOLCE&GABBANA PLUS MAGAZINE | I
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