Plus Magazine 39

33 PLUS MAGAZINE | DICEMBRE2022 Fino ad allora i progetti di sfruttamento dell’energia delle maree o delle correnti, si basavano prevalentemente su turbine fissate sui fondali, in zone dove la corrente è particolarmente intensa. Poiché la velocità delle correnti non è in assoluto elevata, anche in situazioni ambientali favorevoli (nella maggior parte dei casi fra i tre e i nove chilometri orari), in alcune di queste installazioni sono state anche realizzate dighe per massimizzare l’efficienza del posizionamento delle turbine. Queste soluzioni hanno però un impatto sull’ambiente marino molto significativo e possono stravolgere l’ecosistema esistente per anni, come accaduto ad esempio nel sito di La Rance, presso Saint-Malo in Francia. Peraltro, lo sfruttamento dell’energia delle correnti ha caratteristiche e vantaggi di prevedibilità e affidabilità che non sono riscontrabili per le altre fonti di energia alternative, come il vento o le onde. Minesto ha quindi pensato e realizzato un vero e proprio “aquilone subacqueo” (underwater kite) - dotato di turbina - che coniuga un’elevata efficienza, un impatto ambientale trascurabile e costi di manutenzione paragonabili a quelli delle fonti d’energia tradizionali. La maggiore efficienza delkite dipende dal suo movimento. Infatti, l’installazione prevede un cavo che trattiene l’aquilone al fondale, consentendo di farlo roteare nella corrente - nella direzione voluta - con un movimento “a forma di otto”. Se teniamo presente che l’acqua mossa dalla corrente marina è 832 volte più densa dell’aria, ecco create le migliori condizioni per la conversione energetica. L’aumento della velocità, oltre i 20 nodi, moltiplica l’efficienza della turbina presente sulkite , che trasmette, tramite lo stesso cavo, l’elettricità prodotta a una stazione galleggiante, con la possibilità di collegarla ad altre, formando così una griglia. Dopo i primi esperimenti del 2013 a Holyhead, nel Galles, con un kiteda tre metri di apertura alare, nel 2017 è stato presentato il primo prodotto finito, e nel 2018 è iniziata l’installazione della prima stazione di produzione nelle isole Faroe, un arcipelago autonomo facente parte del regno danese, a nord della Scozia. La produzione di energia, con la stazione collegata alla rete elettrica locale, è iniziata a dicembre 2020 con unkiteche fornisce cento chilowattora, e a marzo 2021 si è aggiunto un secondokiteda cento chilowattora. A fine dicembre si prevedeva di realizzare un’installazione capace di dieci megawatt, utilizzando una griglia di kitecon apertura alare di 12 metri e una capacità di 1,2 megawatt, pari a 3,5 gigawattora all’anno. L’attività ha avuto un tale successo, che Minesto ha siglato - già nel 2016 - un accordo con la National Taiwan Ocean Universitya Keelung, per attività congiunte di ricerca e test di un’installazione nelle zone locali di corrente marina, mentre in Europa, la società ha ottenuto 2,4milioni di euro nell’ambito del progettoTiger (Tidal stream industry energiser project) , per realizzare e gestire un’installazione connessa alla rete nel sito di Paimpol–Bréhat al largo della Bretagna. Ricerca e tecnologie avanzate hanno permesso e permetteranno tutto questo, senza impatti sull’utilizzo della terraferma o sul paesaggio circostante e senza nemmeno alterare l’ecosistema marino. Una buona notizia per noi energivori ma anche per il pianeta. UNA NUOVA FRONTIERA PER L'ENERGIA

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