Plus Magazine 40

Anna Falchi Se rinascessi farei la giornalista! 40 IN QUESTO NUMERO ALBERTO ANGELA NERONE UN JOKER DELL’ANTICHITÀ MARIO CALABRESI LA MIA SVOLTA COME RACCONTA STORIE TECNOFUTURO IL FENOMENO CHAT GPT CHEF FRANCESCO PANELLA, VIAGGIO PER IL MONDO DIEGO CASALIS PAROLA DI ORCO MANNO ORIZZONTI L’ELETTRICO E IL DILEMMA DELLA SOSTENIBILITÀ MAPPAMONDO A DUBLINO PER FESTEGGIARE SAN PATRIZIO Supplemento a La voce dei Bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero Numero XL - Marzo 2023 CONVENZIONI NAZIONALI: DA PAGINA 64

Copertina Anna Falchi: se rinascessi farei la giornalista! Protagonisti Alberto Angela: Nerone un Joker dell’antichità Protagonisti Calabresi, la mia svolta come racconta storie Tecnofuturo L’Intelligenza Artificiale per tutti: il fenomeno Chat GPT Protagonisti Francesco Panella: viaggio per il mondo, ma la pasta cacio e pepe è sempre nel cuore Ospiti A colazione con… Eric Simi Protagonisti Parola di Orco Manno: intervista all’attore Diego Casalis Anniversari Benvenuto 2023: cosa è successo da 100 a 10 anni fa Orizzonti L’elettrico e il dilemma della sostenibilità Eventi African Fashion Gate: La Moda veste la Pace Eventi 73a edizione del Festival di Sanremo Eventi Bergamo-Brescia Capitali della cultura per il 2023 Eventi Il 4 e il 5 marzo di 80 anni fa nascevano Lucio Dalla e Lucio Battisti Idee e servizi Assonova ed EsamiFinanza, un binomio vincente Moda Appunti di moda a cura di Barbara Odetto Recensioni Serie TV Cinema Libri Mostre Teatro Musica Mappamondo A Dublino per festeggiare San Patrizio Convenzioni Nazionali 2 6 10 14 18 22 24 28 32 34 36 38 40 42 46 52 53 54 55 56 57 58 64 Sommario 40 PLUS MAGAZINE Supplemento a “La voce dei Bancari” Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 - 10123 Torino Tel. 011 5611153 / Fax 011 540096 / www.associatiallafabi.it Direttore Responsabile Paolo Panerai Direttore Editoriale Paola Gomiero Segreteria di Redazione Chiara Attolico, Milena Lagnese Photo Editor Alessandro Lercara Relazioni Esterne Daniele Tancorra Hanno collaborato a questo numero: Mauro Bossola, Loris Brizio, Silvia Catalucci, Pietro Gentile, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Alessia Roeta, Mariangela Salvalaggio. Fotografie Archivio Stilisti, Anna Belioglova, Federico Caminiti, Fabrizio Cestari, Barbara Oggero, image courtesy Trendfortrend, images selected on Mytheresa e Luisa Via Roma. Pubblicità - Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 - 10123 Torino - Tel. 011 5611153 Su www.plusmagazine.news è possibile trovare il meglio di Plus Magazine in formato digitale Progetto Grafico M.C.Grafica Torino / Art Director Marco Clava Stampa Stamperia Artistica Nazionale - Trofarello (TO) La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietato e perseguibile civilmente e penalmente, ai sensi della legge sul diritto d'autore, ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell'editore.

1 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 EDITORIALE Se n’è parlato molto nelle ultime settimane, da quando Roberto Benigni ospite alla 73ª edizione del Festival di Sanremo ha recitato al Teatro Ariston un monologo sulla libertà d’espressione. Alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, e con l’occasione del 75º anniversario della Costituzione Italiana, l’attore ha scelto di portare sul palco un’ode a quell’Articolo 21 della Costituzione Italiana che così recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Questo articolo sancisce una libertà di pensiero e di opinione che nei secoli passati non veniva osservata, anzi era fonte di persecuzioni e di repressioni. Ma non è purtroppo necessario andare troppo indietro nel tempo. Anche ai nostri giorni esistono nazioni in cui la libertà di stampa e di espressione non sono permesse; basti pensare all’Iran, alla Cina, alla Corea del nord, a Cuba e a molti altri paesi sparsi per il mondo. Inoltre, dobbiamo ricordarci che è stata una conquista e che, come ogni conquista, va difesa, perché ci potrebbe essere tolta da un momento all’altro. Tutto questo è molto importante, ma alla libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero fa da contraltare un dovere di responsabilità: quello di rispettare la libertà di pensiero altrui, di non offendere, di non aggredire, diffamare e discriminare chi la pensa diversamente da noi. Eppure, la realtà è molto diversa. Con l’avvento dell’epoca digitale e soprattutto dei social network, che hanno certamente facilitato la condivisione di informazioni e di idee, si è venuto a creare un altro problema: la diffusione di notizie infondate trasmesse con un linguaggio carico di odio. I “padri costituenti” quando hanno emanato l’Articolo 21, avevano in mente la tutela delle opinioni politiche e della libertà di stampa, che erano state annullate nel precedente ventennio dal regime fascista. Sicuramente non potevano immaginare che una settantina di anni dopo ci sarebbero stati soggetti che avrebbero invocato il principio dell’Articolo 21 per negare evidenze scientifiche o diffondere notizie completamente inventate e prive di fondamento. Colpa sicuramente della velocità della rete ma soprattutto della distanza sociale, che sta rendendo tutto più lecito, come se ci si dimenticasse della presenza di persone in carne e ossa al di là dello schermo, persone da ferire o manipolare. di Paola Gomiero (direttrice FABI Plus) L’Articolo 21 della Costituzione Italiana ai tempi dei social

2 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE Per il secondo anno è al timone de “I fatti vostri” con Salvo Sottile e grazie alla sua simpatia ha conquistato il pubblico. La showgirl, un concentrato di fascino e intelligenza, si racconta a Plus Magazine. Dagli anni ‘90 è considerata un’icona della femminilità ed è amata tanto dagli uomini quanto dalle donne perché, nonostante sia finlandese di origine e nell’aspetto, incarna quella bellezza italiana vera e spontanea che è nell’immaginario collettivo. Per questo sin da giovane ha avuto successo nella moda ed ha lavorato con i migliori stilisti del momento – da Gianfranco Ferrè a Blumarine – è stata sulle copertine delle riviste più famose ed ha posato per i migliori fotografi del mondo. Dal cinema alla televisione, passando per il teatro e per la radio, non c’è un settore nel quale Anna Falchi non si sia cimentata e non abbia avuto successo. Come conduttrice la ricordiamo alla guida del “Festival di Sanremo” del ‘95 con Pippo Baudo e Claudia Koll e di “Domenica in” del ’98 accanto a Giancarlo Magalli e a Tullio Solenghi mentre come ospite la ricordiamo, ad esempio, in “Ballando con le stelle” dove si è classificata seconda con il partner Stefano Di Filippo. Instancabile e curiosa, è anche produttrice cinematografica con il fratello Sauro ed è stata la direttrice artistica della NewYork FilmAcademy presso la sede di Cinecittà. Nel 2021 con Salvo Sottile è stata la padrona di casa de “I fatti vostri” in onda ogni giorno su Rai 2. La loro conduzione si è rivelata vincente e il successo raggiunto li ha riconfermati anche per questa edizione che terminerà a giugno. di Barbara Odetto COPERTINA Anna Falchi Se rinascessi farei la giornalista!

3 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 ANNA FALCHI Dalla moda al cinema, ripercorriamo la tua carriera? Sono stata lanciata ufficialmente con Miss Italia, dove arrivai seconda nel 1989 con la fascia di Miss Cinema, ma io già prima facevo la modella per guadagnarmi dei soldi durante il periodo scolastico ed ero molto soddisfatta della mia carriera. Ogni fine settimana andavo a Milano e partecipavo a casting importantissimi. Ricordo che Charlize Theron ed io ci incontravamo nelle varie agenzie con il nostro book sotto il braccio. A Miss Italia ho partecipato come Miss Marche perché Miss Romagna, che è la mia terra, non era disponibile. Maurizio Costanzo, che era il Presidente di giuria, si batté perché avessi la fascia di Miss Cinema e fu lui che mi spinse a recitare. Siccome andavo spesso a Roma, iniziai a fare dei provini. Il mio primo film fu “Nel continente nero” con Marco Risi nel 1993 poi feci lo spot firmato da Federico Fellini per la Banca di Roma in cui recitavo al fianco di Paolo Villaggio che mi fece guadagnare una grande popolarità. Sono stata fortunata perché nel mondo del cinema ho potuto assaporare gli ultimi scampoli della Dolce Vita ed ho lavorato con registi del calibro di Dino Risi in “Giovani e belli”, Carlo Lizzani in “Celluloide”, Neri Parenti in “Paparazzi e Body Guards - Guardie del corpo”. Inoltre, ho recitato nelle commedie di Carlo Vanzina: i famosi cinepanettoni come “S.P.Q.R. – 2000 e ½ anni fa” e “Un’estate al mare”. Pensa che hanno avuto un successo tale che ancora oggi sono visti dalle nuove generazioni. Sei la “padrona di casa” de “I fatti vostri”. Cosa ti regala quotidianamente il programma e cosa tu regali al pubblico? Sicuramente c’è uno scambio reciproco di entusiasmo ed energia e mi piace molto entrare ogni giorno nelle case degli italiani dalle 11.10 alle 13.00. Nella mia carriera ho fatto tantissima televisione con programmi serali e preserali, ho recitato in teatro, ho lavorato in radio e poi sono tornata al mio grande amore: la TV. Quando si accende la telecamera mi sento carica e per me questa è una sensazione fantastica. Lavorare ogni giorno in diretta ed essere a contatto con gli spettatori è una grande responsabilità per cui mi concentro al massimo. Mi piace improvvisare, ma studio anche tanto e ascolto i consigli dei colleghi. De “I fatti vostri” amo lo spirito di squadra che Salvo Sottile ed io abbiamo creato. Siamo in sintonia, ci divertiamo tantissimo e questo grande feeling lo spettatore lo percepisce quotidianamente. Con le varie rubriche e con le diverse storie nelle quali le persone si riconoscono portiamo allegria, spensieratezza ed offriamo un servizio pubblico di qualità. La tua più grande soddisfazione artistica? Proprio “I fatti vostri” perché mi appaga e sento di aver messo delle belle basi per il futuro. Con una carriera così lunga e luminosa c’è ancora qualcosa in cui vorresti metterti alla prova? Mi piacerebbe avere una conduzione in solitaria. In passato l’ho già fatto, ma vorrei ripetere questa esperienza perché mi entusiasma. Nel ’96 con “Luna park”, in onda su Anna Falchi negli studi Rai de “I fatti vostri”

4 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE Rai 1, ogni lunedì sera avevamo otto milioni di audience. Una vera soddisfazione! Nel 2018 su Telenorba ero invece alla conduzione di “Anna e i suoi fornelli”, un programma di quaranta minuti in cui ero l’unica direttrice d’orchestra. C’è una donna del mondo dello spettacolo o della tua vita alla quale ti ispiri? A me piacciono molto le giornaliste perché hanno testa. Federica Sciarelli è una donna che apprezzo molto per il suo stile pacato, per la sua intelligenza e per il suo modo di condurre un programma serio e impegnativo come “Chi l’ha visto?”. Poi ammiro le giornaliste sportive, in particolare Giorgia Cardinaletti de la “Domenica sportiva”. Se rinascessi sceglierei questa professione e sono contenta di lavorare con un giornalista come Salvo Sottile che ogni giorno in TV passa da una storia impegnativa ad un gioco leggero con nonchalance. È difficile conciliare la vita professionale con il ruolo di madre? Mia figlia Alyssa ha 12 anni. Riesco a seguirla perché il mio è un lavoro di lusso. Non sono 8 ore al giorno in un’azienda. Io torno a casa e preparo il pranzo per lei, la ascolto e ci sono quando ha bisogno di me. Con tuo fratello c’è anche un legame professionale. Cosa rappresenta per te Sauro? Per me è davvero tutto. È un punto di riferimento fondamentale. Qualunque cosa mi succeda lui c’è. Ci vogliamo bene e sembriamo quasi gemelli tante sono le nostre affinità. Lui mi sa confortare e conme è sempre sincero perché sappiamo entrambi che anche le critiche servono per migliorare. Che rapporto hai con i social? Faccio il minimo sindacale per esserci, perché ormai è necessario, ma li vivo con un certo distacco. Sono una cinquantenne che è nata e cresciuta senza il cellulare e se sono ancora qui è perché la mia carriera l’ho costruita lavorando con impegno e di questo sono molto orgogliosa. Come vivi la tua bellezza? Ci tengo moltissimo a mantenermi in forma. Ad esempio dal 2000 mi preservo dal sole, il miglior antirughe per la mia epidermide. Essendo finlandese ho la pelle molto sensibile e per assorbire la vitamina D utilizzo gli alimenti e un integratore. Idrato e nutro la pelle quotidianamente, mangio bene, bevo molta acqua e mi alleno a casa dove ho allestito una piccola palestra. Anche se ci tengo al mio aspetto, vivo con serenità la mia femminilità e il tempo che passa. In epoca di catcalling, quale consiglio daresti alle donne? Personalmente sono una grande ammiratrice dell’universo femminile. Credo che le donne siano superiori agli uomini perché hanno una maggiore apertura mentale, sono polivalenti e non si lamentano, ma agiscono. Stigmatizzo il catcalling perché succede a molte di noi e ne abbiamo parlato anche durante una puntata de “I fatti vostri”. Penso però che sia necessario distinguere bene il contesto e non cadere negli eccessi. Personalmente l’apprezzamento di un uomo per strada, se è un complimento non volgare o eccessivo, a me non infastidisce. COPERTINA

6 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE di Mariangela Salvalaggio PROTAGONISTI Figlio dell’amatissimo Piero, decano italiano del giornalismo scientifico televisivo, Alberto Angela è autore di reportage frutto di suggestive spedizioni internazionali di paleoantropologia e tra i più amati esperti in materia di divulgazione scientifica e storica. A differenza del padre ha potuto studiare a lungo in università americane di prestigio ed è molto apprezzato anche all’estero. Cittadino onorario di Pompei, Napoli ed Ercolano, a lui sono stati dedicati una tartaruga marina molto rara dei mari della Colonia e un asteroide. Terza generazione di divulgatori: già il nonno Carlo si occupava di malattie mentali, era medico, si era specializzato in Francia per poi trascorrere molti anni in Africa e aveva una rubrica alla radio. Oltre ad essere un conduttore televisivo di programmi divulgativi molto seguiti, da qualche anno, come scrive l’Economist “Alberto Angela trasforma la storia antica in bestseller”. L’elenco dei volumi che portano la sua firma è lungo e tra questi spicca “I tre giorni di Pompei”; grazie ai suoi proventi è stato possibile restaurare l’affresco dell’Adone Ferito. Al top della saggistica nelle classifiche dei libri più venduti lo scorso Natale, “Nerone. La rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore” conferma il successo della trilogia dedicata all’incendio che devastò Roma. ALBERTO ANGELA: Nerone un Joker dell'antichità La presentazione di “Nerone. La rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore” è stata l’anteprima d’eccellenza del prossimo Salone Internazionale del libro di Torino. Alberto Angela ha incontrato il pubblico nella splendida cornice del Museo Lavazza per raccontare, a modo suo, l’ultimo volume della trilogia di Nerone che è già un bestseller.

7 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 Una passione per l’antichità romana che lo scrittore spiega così: “La civiltà romana mi appassiona perché vedo in quel tempo tante dinamiche che ritrovo oggi. Quella è un’umanità che riesco a capire anche perché posso vederla viaggiando”. In questa terza parte, l’autore racconta le conseguenze dell’incendio, ci fa scoprire un inedito imperatore, ricostruisce la sua vita, indaga le sue debolezze, le passioni e le follie. Un racconto che “ci permetterà di capire come un singolo momento del passato abbia plasmato il nostro mondo attuale” spiega. In questo volume descrive Nerone come il Joker di Batman della storia. Come mai? Nerone era un ragazzo estroso che amava la musica, componeva come un rapper di oggi. Recitava a teatro e suonava la cetra. Come i giovani amava la velocità: in mancanza di motociclette, guidava le quadrighe. È diventato padrone del mondo a 17 anni ed è morto prima di compierne 31. Gli mettono vicino il filosofo Seneca e la madre Agrippina che era molto presente. Organizzava concerti, era un ribelle. Appariva in pubblico a piedi nudi con un fazzoletto attorno al collo e aveva i capelli lunghi. Molto del suo essere appassionato deriva da Poppea, una donna di alta società, molto ambiziosa e colta. Fu lei a convincerlo ad uccidere la madre. E poi sempre su suo suggerimento uccise anche un’altra donna, la sua prima moglie che aveva amato, Ottavia. Nonostante fosse un matto non era guerrafondaio e portò spesso la pace. In questo libro si fa a pezzi la leggenda che incolpa l’imperatore del disastro, e che lo ritrae mentre suona la lira alla vista delle fiamme. Sono tutte fake news. Nerone era un innovatore e anche un uomo spietato, come Adriano, ma al contrario dell’imperatore filosofo, è stato dipinto come un mostro. Fece uccidere sua madre ma al contempo amò molte donne. Aveva una doppia faccia. Si dice che abbia ucciso sua moglie a calci e non è vero. Questa macchina del fango lo ha travolto con invenzioni dei suoi nemici, i senatori più tradizionalisti contrari al suo essere innovatore. Nerone aveva cambiato le regole del potere: faceva costruire aree aperte al popolo e non ville private. Questo è un libro per giovani? Certo. Mi sono accorto, strada facendo, che è un argomento incredibilmente attuale. È un libro contro le fake news, ma è anche e soprattutto un libro per i giovani. Le fake news sono pericolosissime. Viviamo in un mondo in cui stiamo imparando a districarci e ad evitarle. Lei spiega che senza il grande incendio di Roma la nostra storia non sarebbe stata la stessa. Perché? Quando i senatori nemici dell’imperatore mettono in giro la voce che lui fosse il responsabile dell’incendio, Nerone cerca un capro espiatorio e lo individua subito nei criAll’interno del volume una preziosa illustrazione inedita di Nerone realizzata dall’artista e fumettista Milo Manara ALBERTO ANGELA

8 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE stiani, che erano pochi – forse mille – e appartenevano ad una comunità priva di protezione. Così vengono sterminati in maniera orribile. Tra loro, c’era anche San Pietro, che viene ucciso – forse crocifisso a testa in giù come dice la tradizione – e sulla sua tomba si crea un punto di venerazione. Se non ci fosse stato l’incendio, non ci sarebbe la Basilica di San Pietro, la cristianità avrebbe seguito altre vie. Non avremmo visto la Cappella Sistina e il Giudizio Universale. E lo stesso si può dire per il Colosseo. Dopo tutto questo disastro cosa fece Nerone? Partì in viaggio per andare in Grecia. Aveva l’idea di vincere ai Giochi Olimpici di Olimpo. E vinse. Una volta gareggiò addirittura su di un carro con dieci cavalli. Certo sul perché vinse resta il dubbio che sia stato aiutato visto che era imperatore! Aun certo punto libera anche la Grecia dai tributi dovuti a Roma. Quindi rientra a Roma da trionfatore. QuandoNeronemorì i senatori chiesero ai greci tutti gli arretrati. Come si ricostruisce una vicenda così epocale? Con l’aiuto di tanti collaboratori senza i quali non sarei riuscito a scrivere così tante pagine di storia, romanzata nello stile narrativo ma reale. A quest’ultimo volume hanno collaborato undici professionisti e anche per gli altri due è stato lo stesso. Ci hanno aiutato anche i veri protagonisti realmente esistiti nell’antichità, che hanno lasciato tracce del loro vissuto come due vigili del fuoco, importantissimi. La gestazione del libro è stata interrotta dalla scomparsa di suo padre, venuto a mancare lo scorso 13 agosto. Nel libro c'è una dedica a lui. Ho scritto una frase che dice tutto: “A mio padre, amico che manca, che mi ha trasmesso l’entusiasmo di viaggiare tra le stelle della conoscenza con la semplicità delle parole e la profondità del pensiero”. Nel 2023 Alberto Angela condurrà uno Speciale Ulisse, dedicato alla figura del padre, in cui rivivremo la carriera di Piero Angela, dalla conduzione del TG 2 a quella di Quark. “Ho avuto la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa, che dava la risposta giusta sempre con una capacità di sintesi e analisi in modo pacato. Lui amava ripetere un aforisma di Leonardo da Vinci: ‘Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire così una vita ben usata dà lieto morire'”. Così Alberto Angela aveva salutato il padre nel toccante discorso tenuto alla camera ardente. PROTAGONISTI

10 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE di Mariangela Salvalaggio Negli ultimi anni Mario Calabresi è diventato il cantastorie privilegiato delle vite altrui, che offrono sempre tanto a chi sa ascoltarle: oltre a raccoglierle nei suoi libri, le racconta settimanalmente nel suo podcast che si intitola, non a caso, “Altre storie”. Anche nel suo ultimo libro, “Una volta sola”, racconta tanti esempi di chi, anche se sembrava impossibile, ha saputo indirizzare il corso della sua vita. Come è nata la tua passione per le storie? Tempo fa a Marrakech vedo un’insegna di un barbiere molto bella. Ne volevo una anche io e così andai nella bottega di un anziano che le dipingeva. Quando, due giorni dopo, tornai a ritirarla vidi che anziché giornalista l’artigiano aveva scritto storyteller. Seccato rimbrottai che non era la mia, io ero un giornalista e non un racconta storie ma il pittore di insegne insistette e così la ritirai. Pochi mesi dopo il mio percorso in Repubblica finì. Nell’attesa di decidere cosa fare, durante un soggiorno di approfondimento giornalistico negli Usa, il presidente di Google, che conosco da anni, mi disse che secondo lui avrei dovuto raccontare le storie. Al mio rientro in Italia inizio a scrivere la newsletter “Altre storie”. Vado a Berlino e incontro un altro collega al quale confido di voler fare dei podcast dal taglio giornalistico e lui mi consiglia di raccontare storie che secondo lui sarebbero state più nelle mie corde. PROTAGONISTI Calabresi, la mia svolta come racconta storie

11 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 Alla fine, mi sono arreso: aveva ragione il pittore di Marrakech! Come nascono invece i tuoi libri? Non ho una cadenza fissa, non esco tutti gli anni con un nuovo libro. Magari per due o tre anni non esce nulla, poi in un anno ne scrivo due. Questo perché c’è bisogno che ci sia qualcosa che sento di voler cercare. “Una volta sola” da cosa nasce? Da una sensazione forte che in molti, se non tutti, questo tempo di pandemia abbia cambiato qualcosa in noi. Se si fosse trattato solo di quelle prime settimane di primavera, in cui eravamo chiusi in casa, la pandemia sarebbe rimasta una parentesi, per alcuni molto dolorosa e sconvolgente. Siccome, invece, quel periodo è durato a lungo, ci ha scosso profondamente, facendo anche crollare un po’ la certezza che le vite si possano organizzare con progetti di lungo termine, prendendosi anche il lusso di rinviare. A un certo punto l’inatteso e l’irrazionale ha preso il sopravvento e ha sconvolto le nostre vite e secondo me ha lasciato dentromolti la sensazione che, se hai delle cose a cui tieni, vale la pena farle. Non si spiega altrimenti il numero mai visto prima di persone che lasciano il lavoro, lo cambiano, ritornano a studiare. In questo senso, ho pensato molto a mia nonna. In che senso? In tutti i miei libri c’è sempre mia nonna, tranne in questo. Ma ne parlo spesso quando presento il libro. Mia nonna era nata prima della Prima Guerra Mondiale. Ha vissuto fino a 94 anni con l’urgenza che le cose fossero sempre da fare, perché non si sapeva mai. Posso raccontare un aneddoto legato a mia nonna? Prego. Le chiedevo spesso di raccontarmi della sua storia ma ogni suo ricordo era un racconto che durava almeno un’ora. Così spesso rimandavamo. Nel 1997 dovevo andare per la prima volta in viaggio con amici in barca a vela, non ci ero mai stato e non sono mai più andato dopo. Pochi giorni prima della partenza mia nonna mi chiede di accompagnarla in montagna dicendomi che le sembrava l’occasione giusta per raccontarmi tutte le sue storie. Al mio rifiuto mi chiede l’età dei miei amici e mi ripete di averne 73. Mi disse: “Decidi tu cosa fare”. Sono andato con lei ed è stato bellissimo. Ho riempito tre o quattro quaderni e anche il retro di molti vecchi calendari. I miei amici ancora oggi non credono alla storia della nonna. Qual è il suo insegnamento più grande? Lei voleva lasciarci l’idea che la vita è piena di cose preziose, di cui spesso ci rendiamo conto solo quando rischiamo di perderle. Una cena con gli amici, una festa di compleanno, una passeggiata sono momenti meravigliosi e anche la quotidianità lo è. I momenti belli vanno goduti tutti i giorni e non vanno dati per scontato. In questo libro parli alle tue figlie. Cosa vuoi dir loro? Di avere il coraggio di scegliere ogni giorno: scegliere con chi stare, dove vivere, che lavoro fare, da che parte stare, cosa dire e cosa non dire. Non accontentarsi o stare nel flusso. Scegliere, perché si vive una volta sola. Per dire questo a loro mi sono messo a cercare delle storie in cui si vedeva qual è il vaMARIO CALABRESI

12 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE lore della scelta e come sia possibile scegliere anche quando apparentemente sembra che non ci siano alternative. E allora quali sono le storie che hai trovato? Sono partito dalla storia di una ragazza che ho visto diventare donna e poi mamma e che mi ha scritto per chiedermi aiuto; aveva scoperto di essere malata e voleva lasciare un racconto scritto ai suoi bambini, temeva di non avere il tempo di vederli crescere. Abbiamo cominciato un viaggio indietro nel tempo scandito dalle mie domande e dai lunghi vocali che mi mandava in risposta. Partendo dai pensieri che Rachele mi aveva acceso, ho cominciato a cercare storie di persone che hanno avuto il coraggio di scegliere. Oltre a lei ci sono nel libro altre storie di coraggio come una donna vittima di violenza sposata con un camorrista o quella del sarto afghano che diventa titolare del suo negozio con i pochi risparmi accantonati quando guadagnava una miseria come dipendente in nero. Si fatica a trovare le storie giuste? Secondo me no perché esiste un Dio delle storie. Se sei in ascolto e hai gli occhi aperti le storie arrivano. E poi tre indizi fanno una storia. Faccio un esempio. Una sera in pizzeria scopro che il gestore aveva sette argentini che lavoravano per lui. Mi incuriosisco e mi spiega che dopo il Covid molti argentini con un avo italiano sono venuti qui. Poco tempo dopo conosco una famiglia e la loro storia è nel libro: sono due professionisti che hanno deciso di lasciare Buenos Aires perché lì i loro figli non potevano imparare ad andare in bici, visto che per strada è molto pericoloso e te le rubano. Decido così di raccontare la loro storia. Cosa determina una scelta di coraggio? Non sempre la scelta è dettata dal caso o dall’istinto ma dalla somma di quello che siamo. Noi non siamo l’attimo presente ma l’insieme delle esperienze fatte, di tutto ciò che abbiamo ricevuto da genitori e maestri. Quando dobbiamo scegliere pesano anche gli amici. I miei più cari sono tre e li ho persi tutti, l’ultimo con il Covid. Uno di loro mi ha insegnato che nei viaggi non importa vedere i musei ma è meglio andare dal barbiere perché lì si respirano le atmosfere, si capiscono le storie. Io prima di viaggiare con lui seguivo solo le guide turistiche. Insomma, il messaggio è: “Non lasciare che sia la storia a scegliere la tua vita”. A proposito di indizi, questa frase l’ho letta di recente sui manifesti di una campagna pubblicitaria. Il libro lo hai scritto anche per dire questo alle tue figlie. Credo che lo leggerò alla mia. Grazie, ne sono onorato. PROTAGONISTI

14 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE TECNOFUTURO L'Intelligenza Artificiale per tutti: il fenomeno Chat GPT di Pietro Gentile Intervista a Massimo Giordani. Innovation Manager e Presidente Associazione Italiana Sviluppo Marketing Nel mese di novembre del 2022 è successo nel mondo qualcosa di particolare di cui pochi inizialmente si erano accorti. Tra dicembre e gennaio 2023 le timeline dei Social Networks Professionali in particolare in ambito informatico e tecnologico, hanno iniziato a riempirsi di un termine ai più sconosciuto fino a qualche mese prima. Ora ne parlano tutti anche sui social generalisti quali Twitter, Facebook o TikTok. Ma che cosa è successo? Una società che da anni si occupa di Intelligenza Artificiale, OpenAI, ha rilasciato gratuitamente su internet la propria applicazione di punta chiamata Chat GPT, per dimostrare la potenzialità di questo prodotto. Il sistema è talmente sofisticato che perfino nei consessi universitari alcune Tesi di Dottorato scritte con l’ausilio dello strumento, non sono state inizialmente distinte da quelle scritte dagli studenti stessi. Siamo già forse arrivati al punto in cui l’Intelligenza Artificiale potrebbe sostituirsi all’umanità come in Matrix? Abbiamo parlato con uno dei primi esperti che ha avuto modo di cimentarsi con tale strumento fin dalla sua pubblicazione online, Massimo Giordani.

15 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 In questi mesi hai avuto modo di approfondire la conoscenza con Chat GPT: è un vero salto quantico rispetto alle soluzioni proposte in passato? Sì, Chat GPT rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai modelli di generazione di linguaggio utilizzati in passato. I modelli conversazionali tradizionali utilizzano tecniche di statistica del linguaggio naturale per generare testo che spesso non producono risultati coerenti o a senso compiuto. Al contrario, Chat GPT utilizza una rete neurale artificiale che è stata appositamente addestrata utilizzando una grandissima quantità di testi su internet. In generale, Chat GPT è una piattaforma di generazione di linguaggio avanzata che consente di generare testo più naturale e plausibile rispetto ai modelli tradizionali. Quali sono le possibili implicazioni ed applicazioni nel marketing digitale di questa nuova piattaforma di Intelligenza Artificiale? Google e Facebook devono cominciare ad inseguire? Sono veramente molti i possibili utilizzi delle tecnologie di Intelligenza Artificiale come Chat GPT nel marketing digitale. Tra i più importanti, la generazione automaMassimo, cosa è Chat GPT di cui molti adesso parlano? Chat GPT è un modello di linguaggio basato sull’Intelligenza Artificiale ideato da OpenAI. È progettato per generare testo in modo autonomo, in base ai dati forniti e può essere utilizzato per una varietà di scopi, come la generazione di testo, la conversazione virtuale e la risposta alle domande. Puoi spiegarci brevemente come funziona questa nuova piattaforma? La piattaforma è basata su una rete neurale artificiale chiamata Transformer. Il modello è stato addestrato utilizzando grandissime quantità di dati presenti in internet, in modo da poter generare testo autonomamente in base ai dati di input forniti. Il modello utilizza un sistema di "analisi" per determinare quali parti del testo di input sono più importanti per generare la risposta e quindi utilizza queste informazioni per produrre testi con un senso compiuto. Per utilizzare Chat GPT si fornisce una domanda o indicazione (testo di input) al sistema e questo genera una risposta. Il modello può essere utilizzato per una varietà di scopi, come generare testo, creare conversazioni virtuali o rispondere a particolari domande. IL FENOMENO CHAT GPT

16 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE zione automatica di testo potrebbe portare a una riduzione della qualità del prodotto. Il punto di equilibrio potrebbe essere raggiunto utilizzando queste tecnologie come supporto alle figure professionali e non sostituendole. Potrebbero essere utilizzate per generare automaticamente notizie di base o per effettuare analisi dei dati, ma potrebbero anche essere utilizzate per supportare i giornalisti nella scrittura di articoli più approfonditi e nella realizzazione di reportage. Ritieni che al momento il rilascio gratuito al pubblico possa essere una semplice operazione di marketing per aumentare il valore di OpenAI o potrà continuare ad esserlo un po' come il motore di ricerca di Google? In effetti il rilascio gratuito al pubblico di GPT-3 potrebbe essere visto come una mossa di marketing per aumentare il valore di OpenAI. Rilasciando gratuitamente questi modelli al pubblico, la società può aumentare visibilità del proprio brand e attirare l'attenzione dei ricercatori, degli sviluppatori e degli utenti finali. È possibile che OpenAI intenda continuare a rilasciare gratuitamente al pubblico i propri modelli di Intelligenza Artificiale ritenendo che questo possa aiutare a diffondere la tecnologia e a creare un ecosistema di sviluppatori e utenti che possono utilizzare e migliorare questi modelli. Questa scelta potrebbe sviluppare ulteriormente la tecnologia e creare nuove applicazioni. tica di contenuti quali testo, titoli e descrizioni per prodotti o servizi, o per creare contenuti per i social media o i blog. Possono essere generati assistenti virtuali in grado di rispondere alle domande dei clienti in modo autonomo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il sistema può essere inoltre utilizzato per analizzare i commenti dei clienti sui socialmedia o sui forum per determinare il sentimento generale nei confronti di un prodotto o servizio. Google e Facebook sono già leader del mercato nel marketing digitale, ma potrebbero dover inseguire per rimanere al passo con gli sviluppi tecnologici in questo campo. Quali sono i risvolti nel campo del giornalismo e dell'editoria a tuo avviso? L'utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale come Chat GPT può avere effetti a doppio taglio nel campo del giornalismo e dell'editoria. Da un lato, la piattaforma può essere utilizzata per generare automaticamente notizie, articoli e reportage, il che può aiutare a ridurre i costi e aumentare la produttività. Inoltre, può essere utilizzata per generare contenuti in diverse lingue, il che può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio. D'altro canto, l'utilizzo di tecnologie di Intelligenza Artificiale può anche avere un impatto negativo sulle figure professionali del giornalismo e dell'editoria. Molti compiti che in passato erano svolti da esseri umani potrebbero essere automatizzati. Inoltre, l'utilizzo di tecnologie di generaTECNOFUTURO

17 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 In generale, quindi, l'utilizzo della blockchain in combinazione con l'Intelligenza Artificiale può aiutare a creare sistemi più sicuri, trasparenti ed efficienti in molti ambiti, come la finanza, la sanità, la pubblica amministrazione e la logistica. Inoltre, la combinazione di queste tecnologie può aiutare a creare nuove opportunità per l'automazione e la digitalizzazione dei processi, aumentando l'efficienza e riducendo i costi. Pietro, a questo punto devo rivelare che tutte le risposte a questa intervista, con interventi minimi per correggere qualche piccolo errore, sono state scritte direttamente da Chat GPT. Penso che questo sia il modo migliore per offrire al lettore una prova del suo livello di comprensione ed elaborazione del linguaggio naturale. Grazie per l’esperienza che hai portato, Massimo, direi che possiamo veramente cominciare a preoccuparci e approfondire questo fenomeno. Piattaforme quali Chat GPT sono già utilizzate e saranno sempre più utilizzate nel mondo della finanza. Nella tua esperienza accumulata anche collaborando con il Salone dei Pagamenti, in questi anni che impressione e che prospettive vedi in merito? Le tecnologie di Intelligenza Artificiale come Chat GPT possono avere un impatto significativo nel mondo della finanza, in vari ambiti. Possono essere utilizzate per generare automaticamente relazioni finanziarie, note informative, rapporti di ricerca e comunicati stampa. Ciò può aiutare a ridurre i costi e aumentare la produttività delle società finanziarie. Inoltre, Chat GPT può essere utilizzato per analizzare i dati di mercato e di testo, come i commenti dei clienti sui social media o i rapporti finanziari. Tale attività potrebbe aiutare le società finanziarie a prendere decisioni più informate sugli investimenti. Infine, il sistema può essere utilizzato per creare assistenti virtuali che possono aiutare i clienti a comprendere i prodotti finanziari e a prendere decisioni più attente. È importante notare che queste tecnologie devono essere utilizzate in modo responsabile per evitare problemi di privacy, di sicurezza e di trasparenza. Nel mese di gennaio 2021 sei stato cofondatore con Paolo Turati del LabDEC, Laboratorio di Finanza Decentralizzata e Blockchain, presso la SAA, School of Management dell’Università di Torino. Poco dopo avete attivato il primo Executive Master su questi temi, quali prospettive vedi in ambito blockchain e quali contatti con l'Intelligenza Artificiale? La blockchain è una tecnologia che permette la creazione di registri distribuiti e immutabili, che possono essere utilizzati per certificare transazioni e altre informazioni. Le prospettive per l'utilizzo della blockchain in combinazione con l'Intelligenza Artificiale sono molteplici. Tra le più importanti vi è la creazione di identità digitali sicure e verificabili. La blockchain può inoltre essere utilizzata per registrare transazioni in modo immutabile e trasparente, il che può aiutare a prevenire la frode e a migliorare la tracciabilità delle transazioni. Innovation manager e marketing strategist, è Presidente dell'Associazione Italiana Sviluppo Marketing e docente a contratto presso l'Università di Torino. IL FENOMENO CHAT GPT MASSIMO GIORDANI

18 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE di Barbara Odetto PROTAGONISTI Imprenditore di fama internazionale e volto televisivo, Francesco Panella è un uomo molto sensibile alle tematiche ambientali che traduce in una ristorazione di altissima qualità che fa bene all’uomo e al pianeta. Viaggio per il mondo, ma la pasta cacio e pepe è sempre nel cuore Credit photo Fabrizio Cestari

19 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 FRANCESCO PANELLA L'ingresso del ristorante Antica Pesa a Roma Figlio d’arte, Francesco Panella inizia la sua carriera nel locale di famiglia, Antica Pesa, che da sempre è un punto di riferimento della cucina romana e che ha da poco celebrato i 100 anni di attività. Negli Anni ’80 questo era il locale preferito del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che definiva Antica Pesa la sua seconda casa. Tra i fornelli Francesco apprende non solo i segreti del mestiere, ma anche le ricette della tradizione romana che arricchisce di nuove idee e concept. Trasferitosi a NewYork, e più precisamente a Brooklyn, apre un ristorante con lo stesso nome di quello capitolino che in breve tempo diventa uno dei più apprezzati della città. Nelle sedi si avvicendano personaggi come il Primo Ministro del Canada Justin Truedeux, Madonna, Morgan Freeman, Scarlett Johansson, QuentinTarantino, Benicio Del Toro, Leonardo Di Caprio, Jude Law, Robert De Niro, Charlize Theron, Sharon Stone e molti altri. A questi si aggiunge negli anni un terzo ristorante in Corsica: Antica Pesa Mare. Personaggio televisivo oltre che chef di altissimo livello, Francesco nel 2012 debutta su Gambero Rosso con il programma “Il mio piatto preferito”, in onda su Food Network. Nel 2018 è di nuovo in tv grazie alla conduzione di “Little Big Italy” che è giunto alla quinta edizione sul canale NOVE e che vede in gara quattro ristoranti italiani nel mondo. Oltre allo schermo televisivo, insieme all’università internazionale John Cabot ha ideato il progetto “The Future By John Cabot University & Antica Pesa” per realizzare un modello di hospitality sostenibile e attualmente collabora con la LUISS di Roma. Attento alle tematiche sociali, il suo focus principale è la lotta al cambiamento climatico e da anni attua nei suoi locali politiche antispreco e in totale rispetto dell’ambiente. Sostiene poi Treedom, attraverso la Foresta Antica Pesa e l’adozione di alcuni alberi tramite questa celebre piattaforma che si occupa di salvaguardare le foreste e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della deforestazione. Uomo di cuore oltre che chef di primo piano, Francesco si è speso in maniera pratica durante l’emergenza del Covid per divulgare soluzioni utili a salvare il settore della ristorazione messo in ginocchio dalla pandemia e presentando a diverse convention quello che lui ha definito “il ristorante del futuro” per dimostrare come da una situazione di crisi se ne può uscire anche più forti. A proposito di Coronavirus e crisi, tra il 2020 e il 2021 lo chef è stato il volto televisivo di “Riaccendiamo i fuochi” in onda sul NOVE. Il programma, ideato da Francesco e da Discovery Channel, è stato girato in Italia nel periodo post lockdown con lo scopo di aiutare i ristoranti colpiti dalla pandemia ad attuare una strategia di rilancio efficace e duratura. Jennifer Lopez ha festeggiato i suoi 40 anni presso l’Antica Pesa di NewYork: come “prendi per la gola” i tuoi ospiti? Non solo nel locale di Brooklyn, ma in tutti i nostri ristoranti cerchiamo di avere una visione molto semplice della cucina. Per questo lavoriamo in base alla stagionalità e cerchiamo in modo quasi maniacale l’ingrediente migliore del periodo. La nostra è una cucina romana, che, come sai, è piuttosto grassa, ma la rendiamo più leggera con tecnichemoderne e con accortezze che riducono le calorie senza togliere però il gusto. Credit photo Anna Belioglova

20 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE PROTAGONISTI Qual è la filosofia che accomuna i tuoi ristoranti? L’ospitalità è un aspetto fondamentale. Ilmessaggio che vogliamo trasmettere ai nostri ospiti è che dai piatti alla mise en place, tutto è curato nei minimi dettagli. Oggi la ristorazione punta sull’eccellenza e il cliente è diventato molto esigente perché si informa di più per cui non basta semplicemente cucinare bene, ma occorre porre una grande attenzione anche al processo tecnico. Inoltre, anche all’estero, cerchiamo di essere italiani al 100% perché la cucina made in Italy è sicuramente un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Dai fornelli al piccolo schermo: cosa ti affascina del fare televisione? Premetto che per me stare nei miei ristoranti è come non lavorare. Mi piace tantissimo, mi viene spontaneo e non ne sento assolutamente il peso. La TV, invece, la vivo come un lavoro, che comunquemi gratificamolto emi fa stare bene. Quando dico che è più un vero lavoro intendo che lo faccio con grande attenzione e che voglio farlo bene perché mi viene meno naturale che cucinare. Dall’esterno sembra facile e divertente e tutti mi dicono che faccio una bella vita. In realtà viaggiare, dormire in un letto sempre diverso, mangiare fuori casa per più di un mese non è poi così affascinante. Sicuramente sono un privilegiato e non mi lamento, ma quando lavoro in televisione non sono in vacanza. Più volte hai dimostrato di essere un uomo attento alle politiche ambientali. Come si traducono le best practices in ambito culinario? Premetto che proteggere l’ambiente e valorizzare il territorio sono i miei benchmark di riferimento. Ecco perché amio giudizio il futuro della ristorazione deve puntare su menù con una quota animale inferiore a quella attuale e utilizzare materie a Km 0 e di stagione. Dobbiamo impegnarci per andare verso il pianeta e non contro di lui. Viviamo nel posto più bello del mondo, ma spesso lo dimentichiamo. Tutti noi, e quindi anche i ristoratori, abbiamo l’obbligo di capire che sfruttare la terra senza logica non può che portare a grandi problemi. È importante quindi ragionare su menù nei quali ci siano una percentuale più bassa di proteine animali e maggiori coltivazioni stagionali perché questo tipo di ricette non toglie comunque sapore o creatività alle pietanze, ma sicuramente salvaguarda il pianeta. In epoca di crisi energetica ci regali una ricetta golosa ed economica? Mio fratello Simone è l’autore dei nostri piatti, ma ti propongo le puntarelle con lamponi e bottarga di tonno. La bottarga è un prodotto tipico di quella branca della cucina romana nota come “giudaicoromanesca”, all’interno della quale, col tempo, si guadagna un posto d’onore a causa delle limitazioni religiose sul Credit photo Federico Caminiti Il girardino interno del ristorante di Roma

21 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 FRANCESCO PANELLA consumo di molti prodotti ittici. Pur essendo un prodotto importato principalmente da Sardegna, Toscana e Sicilia, la bottarga guadagna quindi consensi anche nella cucina romana, favorita dal fatto che si tratta di un alimento essiccato e dunque a lunga conservazione. La bottarga è caratterizzata da un gusto particolarmente forte, specie quella di tonno rosso. Per poterla apprezzare appieno è consigliabile accompagnarla con alcuni elementi che ne attenuino l’intensità, come le puntarelle, l’insalata romana per eccellenza che tradizionalmente è condita con alici, ma che questa volta è accostata alla salinità della bottarga con uno spunto acido e dolce dei lamponi. Sei un ottimo imprenditore nel campo della ristorazione: a cosa ti ispiri? La mia mission è cercare sempre delle soluzioni alternative e innovative rispetto a ciò che già esiste, creando dei nuovi modelli di business e affrontando con entusiasmo le nuove sfide. Ecco perché, ad esempio, nel giugno dello scorso anno abbiamo aperto Antica Pesa Mare, un pop up restaurant presso l’Hotel & SPA des Pecheurs sull’Isola di Cavallo, in Corsica. Il locale è stato anche un modo per sviluppare un progetto unico e internazionale totalmente eco sostenibile nel quale abbiamo messo al centro le attività di produzione locali facendo così scoprire agli ospiti le tradizioni culinarie di quest’isola meravigliosa. Ti dividi tra l’Italia e il resto del mondo. Qual è il piatto che porti nel cuore? La pasta cacio e pepe per me è un must. La cuciniamo dal 1800: hanno iniziato i nonni a Trastevere e negli anni l’hanno preparata per tutti, inclusi i soldati italiani e stranieri durante le guerre mondiali. Per me è il piatto della memoria e degli affetti più cari. Credit photo Raoul Beltrame Credit photo Anna Belioglova Credit photo Leonardo Cestari

22 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE B A R B A R A O D E T T O A colazione con occola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Eric Simi. C Nato a Torino nel 1996, ha vissuto nel capoluogo piemontese fino a 15 anni e si è avvicinato alla musica grazie allo zio. Alle superiori ha studiato in America e in Italia e successivamente si è trasferito negli States per frequentare ingegneria dell’audio presso il “SAE Creative Media Institute”. Terminati gli studi si è spostato a Londra dove vive da sei anni. Qui ha deciso di portare qualcosa di diverso nella music industry ed ha aperto un’agenzia di marketing grazie alla quale ha conosciuto importanti esponenti del settore. Determinato e concreto, Eric ha autoprodotto e pubblicato il suo primo singolo, “Right Now”. Questa però non è la sua prima esperienza: già noto come “The chef”, è infatti un affermato producer di musica elettronica e techno. Giovane, ma capace di trasformare i sogni in realtà, ha infine due etichette discografiche: la Simi records e The chef music. Stay tuned perché sentiremo ancora molto parlare di Eric Simi! Raccontaci di te. Ho sempre ammirato la potenza della musica e la sua capacità di esprimere e assorbire le emozioni più forti della vita. Sin da piccolo a Torino ho vissuto le prime esperienze a contatto con questo mondo: prima ascoltando e vedendo mio zio suonare in discoteca e poi vendendo le prevendite per poter suonare anche io. La musica è il modo in cui credo di esprimermi meglio ed è per questo che ho deciso di trasformarla in un lavoro; inoltre voglio trasmettere messaggi positivi perché oggi, non in Italia ma nel mondo, nella music industry sta spopolando un modello poco etico in cui dominano la decezione e la volgarità. Il mio obiettivo è diventare competente in campo musicale e fare del mio meglio. I miei genitori hanno fatto tanto per me e voglio ringraziarli con il mio impegno. “Right Now” è il tuo lavoro d’esordio? È il primo music video nel quale mi presento come Eric Simi. Il singolo – che è disponibile su Spotify, YouTube e sulle principali piattaforme musicali – è una canzone dance/pop che parla di quando incontri una ragazza speciale con la quale hai un colpo di fulmine e della tensione positiva che si crea. Tra l’altro il video è stato girato a Torino, città che amo. Cosa ti piace del vivere a Londra? La dinamicità e l’aspetto multietnico. La music industry poi qui è avanzatissima. A gennaio è uscito “Billionaire”. Ce ne parli? La canzone è pop rock con una base molto elettronica e techno. Il messaggio che trasmetto è che voglio diventare un miliardario e troverò un modo per farcela. Nel video sono il manutentore di una piscina e vengo ispirato da due miliardari che parlano tra loro. Alla fine della clip il manutentore e il miliardario si guardano allo specchio e sono la stessa persona. Il messaggio è che con grinta e determinazione si può fare tutto. La colazione per te è…? Tre uova all’occhio di bue fatte al padellino, cereali e fiocchi d’avena con cacao e latte caldo. OSPITI

UN NUOVO NOME P ER UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE L'AMBIENTE DOMESTICO E C O N S O L I D A R E 4 0 A N N I D I E S P E R I E N Z A N E L S E T T O R E A R R E D O

24 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE Ho incontrato Diego Casalis, noto al pubblico per le sue interpretazioni teatrali e televisive, durante una pausa nella registrazione di una fiction ambientata a Torino negli anni ‘60, che sarà trasmessa nei prossimi mesi dalla Rai. Davanti ad una tazzina di caffè, seduti ad un tavolino del “Caffè Torino” in Piazza San Carlo, ho chiesto a Diego un’intervista per i lettori di Plus Magazine, e lui, gentile come sempre, ha acconsentito. di Loris Brizio PROTAGONISTI Intervista all’attore Diego Casalis Orco Manno Parola di

25 PLUS MAGAZINE | MARZO 2023 Come hai iniziato la tua carriera? Mi è sempre piaciuto recitare, fin da bambino: stravedevo per interpretare i primi personaggi alle feste di fine d’anno della scuola e facevo divertire i miei compagni con le imitazioni dei professori; con il tempo la passione si è estesa ai grandi classici del teatro ed ai film capolavori del Neorealismo italiano, uno su tutti: “Ladri di biciclette”. Da qui la mia voglia di approfondire questi argomenti, tanto che, appena laureato, mi sono iscritto alla scuola di recitazione del maestro Massimo Scaglione, dove ho perfezionato stile e tecnica. Quali sono state le tue prime esperienze nel campo dello spettacolo? Ho debuttato con la “Compagnia della Rancia” nel musical “Bulli & Pupe” e successivamente sono entrato alla Rai, prima nel cast della trasmissione “L’albero azzurro” e poi, un anno dopo, in quello di “Melevisione, favole e cartoni”, come interprete di Orco Manno. Ma ho anche continuato con il teatro, recitando in due musical, “Robin Hood” e “Alice nel paese delle meraviglie”, per poi passare al teatro di prosa, con la Compagnia Stabile del Teatro Astra, diretta da Beppe Navello: con la sua regia abbiamo portato in scena i grandi classici del teatro “Il divorzio” di Alfieri, “Il trionfo del dio denaro” di Marivaux, “Una delle ultime sere di Carnovale”, per citare solo i principali. C’è qualche personaggio, tra quelli che hai interpretato, che hai particolarmente amato? Il primo amore non si scorda mai... Senz’altro il Tenente Brannigan che, in “Bulli & Pupe” controlla il traffico dei giochi tra i bulli del quartiere e, naturalmente, Orco Manno, l’orco pasticcione, innamorato e un po’ filosofo del Fantabosco nella “Melevisione”. Pensa che ancora adesso i bambini si ricordano di me: anche quelli che nel frattempo sono diventati grandi, ed è bello vedere che, da genitori, portano i loro figlioletti a vedere i nostri spettacoli... E poi Porthos! Quello dei Tre Moschettieri che ho avuto il privilegio di portare in scena ormai un lustro fa, nell’allestimento teatrale de “I Tre Moschettieri” andato in scena per quattro mesi, proprio al Teatro Astra di Torino. Ritieni che, per un attore, sia meglio lavorare in teatro o in televisione? Un attore è sempre se stesso: la capacità che devi acquisire è di comprendere il mezzo con il quale trasmetti emozioni al pubblico. Il teatro ti dà davvero la possibilità di averlo davanti e di sentire in modo concreto quello che pensa, e di vedere come reagisce. In televisione, come nel cinema, non è così, ed è molto interessante lavorare sui dettagli, quali la fermezza dell’occhio o il movimento di una mano: particolari dei quali solo più tardi potrai capire i veri effetti e godere, o rimpiangere, i risultati di quanto hai realizzato. Il bravo regista, in questo frangente, senz’altro ti può stimolare molto, ed io, per fortuna ho avuto grandi maestri. Già: tu hai anche lavorato con Gigi Proietti. Puoi dirci qualcosa? Caro Giggi… Come si faceva chiamare! Ho molti ricordi dei momenti trascorsi con lui, in particoDIEGO CASALIS

RkJQdWJsaXNoZXIy MjEzMjU0