Plus Magazine 40

26 MARZO 2023 | PLUS MAGAZINE lare il primo: Gigi era già anziano e stanco, ma poi, preso il copione in mano, iniziò a dirigerci definendo subito il carattere di ogni nostro personaggio, come se conoscesse il testo da sempre! E poi ricordo gli aneddoti sulla sua vita di scena, di set e di studio di doppiaggio: aveva una personalità unica e poliedrica, ed un’innata sensibilità, non solo nei confronti del pubblico, ma anche verso i componenti della Compagnia. È stato divertente e utile, lavorare con lui, emi mancherà sempre tanto, come ai molti che hanno condiviso quella esperienza. Quali sono i tuoi prossimi progetti? Sono coprotagonista nel cast di “Cuori 2”, la seconda stagione di una fiction ambientata a Torino negli anni ‘60, che si interseca con la storia dei primi trapianti di cuore, quelli che impegnarono il Prof. Dogliotti. Interpreto un sindacalista, che si interfaccia con uno dei protagonisti, portandolo sulla cattiva strada... E vedremo cosa accadrà! E poi è ripartita la “Melevisione”, e quindi vestirò ancora i panni di Orco Manno nei futuri spettacoli dal vivo... E c’è in preparazione un progetto teatrale su Torino, in collaborazione con i Musei Reali: un po’ di buona carne al fuoco, diciamo! Dacci qualche notizia su questo progetto torinese, se puoi... È un progetto per la realizzazione di alcuni spettacoli teatrali nell’area dell’antico Teatro Romano di Torino, in collaborazione tra Musei Reali e la Compagnia teatrale diretta da Beppe Navello: non conosco ancora i titoli, e quindi se si tratta di opere classiche o moderne, ma so che il progetto avrà inizio con l’estate e dovrebbe durare fino a settembre: una proposta culturale valida per arricchire le serate estive di Torino. Ti è mai accaduto di immedesimarti troppo in uno dei personaggi che hai interpretato? Ricordo che, per interpretare al meglio il Tenente Brannigan di “Bulli & Pupe: il Musical”, dormii più volte sul divano di casa senza tagliare la barba per una settimana, bevendo troppi caffè durante la giornata: volevo vivere il ruolo del detective ossessionato dal pensiero di catturare i giocatori d’azzardo. Invece, per interpretare Little John, mi sporcavo apposta denti ed unghie, per sentirmi un guardiano della foresta, come descritto nella letteratura medievale anglosassone. Quando ti immedesimi troppo vivi momenti di isolamento dal resto del mondo: utili, divertenti, intimi, ma anche impegnativi e pieni di solitudine. Tra gli attori del passato chi ti ha ispirato di più? Tanti: Vittorio Gassman in primis, per la sua formazione e l’abilità che mostrava anche in ruoli particolarmente difficili; Peter Sellers, geniale nella comicità e nella drammaticità, versatile, sensibilissimo e fragile. E ancora Daniel Day-Lewis, per il suo talento smisurato e Tom Hardy, per la sua fisicità ed il passato tormentato. E infine ricordo un mito assoluto per carisma, capacità e scanzonatezza: Jean Paul Belmondo! Ma come lo vedi il mondo del teatro oggi? Calcare le scene è sempre una grande emozione. Il teatro è ripartito dopo la chiusura forzata alla quale era stato costretto nel periodo della pandemia; ha visto stagioni cancellate, sale chiuse, personale artistico e tecnico fermo per mesi e molti abbandoni della professione. Vedo una buona ripartenza e spero che sia la più rapida possibile e che cinema, teatri e sale da concerto tornino ad essere luoghi di incontro: sarà un bel momento, quello: parola di Orco Manno! Un saluto per i nostri lettori? Un caro augurio a tutti per un anno sereno e fortunato, e spero di vedervi una sera a teatro per ricordarvi il piacere di ridere o di riflettere su qualche aspetto della vita, o al cinema, per godere della sensibilità che solo lì si trova... Oppure di incontrarvi a passeggio per le vie di Torino, fermandoci per un buon caffè. Ci conto! PROTAGONISTI

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