Plus Magazine 44

17 PLUS MAGAZINE | MARZO 2024 Tenente Colonnello, parliamo dei “Caschi Blu della Cultura”: da chi è formato il vostro comparto? Il nostro comparto di specialità opera alle dipendenze funzionali del Ministro della Cultura (MiC) ed è formato da “Carabinieri” e non da esperti d’arte come erroneamente molti sono indotti a credere. Nell’ambito delle loro funzioni, infatti, i nostri militari devono mettere al servizio della tutela del patrimonio culturale le loro capacità di operatori di polizia giudiziaria, al fine di contrastare e prevenire i traffici illeciti di beni culturali in Italia e all’estero. Da qui l’esigenza di trarre le nostre risorse preferibilmente dai comandi territoriali e da altre unità investigative dell’Arma, scegliendo personale che abbia acquisito, per un tempo sufficiente, mentalità e tecniche di base che possano essere implementate con appositi corsi di specializzazione e qualificazione, per formare i così detti “investigatori dell’arte”. Il valore aggiunto di questo modello è rappresentato dal paradigma italiano di tutela, pensato su un sistema integrato e complementare che prevede una collaborazione quotidiana tra le nostre Unità, votate all’investigazione criminale, e gli esperti degli uffici centrali e periferici del Dicastero, dediti alla ricerca storica e scientifica del patrimonio culturale. I “Caschi Blu della Cultura”, sono, quindi, una Task Force formata da Carabinieri del TPC e da esperti del Ministero, che non fanno altro che replicare, con questa sinergia su scenari emergenziali e di crisi nazionali ed internazionali, lo schema italiano di tutela. Possiamo definire i “Caschi Blu della Cultura” un’unità di pronto intervento sovranazionale? Tecnicamente la Task Force è un’unità in grado di svolgere, in Italia e all’estero, in coerenza con il quadro normativo nazionale e internazionale, gli interventi a tutela del patrimonio culturale, pertanto non si tratta di un’entità sovranazionale, bensì di un team multidisciplinare di esperti italiani a disposizione, su specifica richiesta, di singoli stati o organismi internazionali. Considerata la necessità di garantire la massima tempestività dell’intervento, il TPC predispone, d’intesa con il Comando Generale dell’Arma, la pianificazione addestrativa e logistica del personale in modo che, alla ricezione dell’ordine di intervento, la Task Force possa essere rapidamente attivata, naturalmente rispettando i termini delle idoneità sanitarie che vengono di volta in volta valutate dai medici competenti, in funzione degli scenari su cui si deve operare. I militari del TPC e i Funzionari del MiC, chiamati ad intervenire nei predetti scenari emergenziali, all’atto dell’attivazione vanno a conformare un assetto di “contingenza”, mantenendo l’incarico e le funzioni che normalmente svolgono presso i loro comandi e uffici, che tornano a ricoprire al termine dell’emergenza. Quali sono le professionalità che compongono la Task Force? La Task Force è formata da una componente di personale dipendente del Ministero della cultura, a cui compete la gestione tecnico-scientifica e da un'aliquota di militari del TPC a cui è demandata la gestione operativa-logistica delle missioni. La normativa attualmente vigente prevede la possibilità di integrare nel team esperti esterni al Ministero della Cultura, apparteI CASCHI BLU DELLA CULTURA Tenente Colonnello Lanfranco Disibio

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