Plus Magazine 46

24 SETTEMBRE 2024 | PLUS MAGAZINE Un accenno particolare merita il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale di Sabaudia: nato di recente, ha l’importante e fondamentale compito di rivolgersi all’ambito internazionale, in particolare i Paesi dell’Africa, del Centro-Sud America, del Medio Oriente e dell’Unione Europea. L’Italia, essendo una Nazione estremamente ricca da un punto di vista della biodiversità, della biocomplessità e della biofunzionalità ed avendo un’esperienza di oltre due secoli di gestione e amministrazione del territorio da parte dell’apparato statale, possiede un bagaglio di conoscenze ed esperienze che costituiscono un patrimonio da condividere con Paesi esteri nell’ottica della salvaguardia ambientale del Pianeta. Cosa apprendono in questa Scuola i Carabinieri Forestali? Nei corsi di specializzazione iniziali, quelli rivolti ai Marescialli e ai Carabinieri che iniziano il loro percorso nell’Organizzazione Forestale dell’Arma, l’attività formativa va a sommare alla già acquisita “Carabinierità” quella che può essere definita la “Forestalità”, vale a dire quell’insieme di conoscenze e quell’approccio al mondo forestale/naturale in senso lato e alla difesa dell’ambiente che costituiscono il diuturno modus operandi delle donne e degli uomini che in qualità di Carabinieri Forestali tutelano e difendono il patrimonio forestale, naturalistico e ambientale del nostro Paese. I corsi di aggiornamento che interessano i settori forestali, ambientali e agroalimentari sono necessari per poter consentire ai CaPROTAGONISTI rabinieri Forestali di operare al meglio sul territorio e affrontare con competenza e professionalità realtà che si inseriscono in un contesto di continuo cambiamento, sia scientifico sia normativo. Di recente sono stati tenuti dei corsi sul lupo, realtà che solamente vent’anni fa era del tutto marginale rispetto alle condizioni attuali della presenza del lupo nella Penisola e alle conseguenti potenziali criticità legate alla convivenza con attività antropiche. Le minacce cui è sottoposto quotidianamente il patrimonio forestale, ambientale e agroalimentare del nostro Paese richiedono una elevata professionalità e competenza che si ottiene unendo la conoscenza delle materie scientifiche e tecniche con quella delle materie giuridiche. Per poter esplicitare con un paio di esempi pratici quanto si sta dicendo, basti pensare alle modalità di controllo su un taglio boschivo - attività quanto mai delicata per i riflessi che un intervento mal eseguito può comportare al bosco o al territorio - che riguardano la conoscenza delle norme europee e delle leggi statali e regionali sulla materia, ma che non possono prescindere dalla conoscenza delle leggi della natura, dell’ecologia forestale, della botanica, della selvicoltura, della dendrometria e delle utilizzazioni forestali. Parimenti l’applicazione della normativa sulla tutela della fauna non può non contemplare il riconoscimento delle specie oggetto di tutela, del loro habitat, della loro ecologia ed etologia. In maniera analoga si procede per gli incendi boschivi, per lo smaltimento illegale

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