25 PLUS MAGAZINE | SETTEMBRE 2024 dei rifiuti, per il traffico illegale di animali e per tutte le materie di competenza dei Carabinieri Forestali, che sono molteplici e in continua evoluzione. Quali sono le modalità e le materie d’insegnamento? I programmi prevedono un’attività didattica articolata su moduli scientifico-tecnici, professionali e legislativi; alle lezioni teoriche tenute in aula sono affiancate esercitazioni pratiche ed escursioni naturalistiche dimostrative. I piani di studio vengono elaborati tenendo presente le più recenti problematiche legate all’ambiente, alla salvaguardia delle foreste e delle aree protette e del settore agroalimentare con particolare attenzione agli aspetti normativi vigenti nei diversi settori. La trattazione delle materie è affidata a docenti universitari, magistrati, dirigenti pubblici e specialisti di settore, nonché a ufficiali e militari dell’Arma dei Carabinieri dell’Organizzazione Forestale. Nei corsi di specializzazione iniziali, tra le principali materie scientifiche che vengono trattate vanno citate la conservazione della natura (convenzioni internazionali ed europee), la botanica generale e speciale, l’ecologia, la biologia della fauna, la selvicoltura, la dendrometria, le utilizzazioni forestali, l’entomologia e la patologia forestale, la micologia, nonché il dissesto idrogeologico; tra quelle professionali i sistemi informativi territoriali, le banche dati, il Servizio CITES, il servizio Meteomont, la quantificazione del patrimonio forestale nazionale, nonché la sicurezza in montagna; tra quelle del settore normativo gli elementi di diritto ambientale, gli illeciti ambientali e le norme di settore, il traffico dei rifiuti, gli inquinamenti di aria, acqua e suolo, gli illeciti agroalimentari. Nei corsi di aggiornamento e qualificazione vengono affrontate tematiche specifiche tra le quali il monitoraggio dello stato di salute delle foreste, i grandi carnivori confidenti (orso e lupo), la presenza del lupo, il commercio illegale del legno, i controlli nelle aree protette, le tecniche di geomatica, la repertazione degli incendi boschivi connessa alle attività info-investigative di settore, la manipolazione degli animali pericolosi, l’interpretazione della natura, il bracconaggio sulla fauna e il bracconaggio ittico, il traffico di animali d’affezione, il traffico dei rifiuti, la disciplina degli scarichi, la filiera olearia, la filiera viti-vinicola e la filiera lattiero-casearia. Quale dev’essere, secondo Lei, il profilo del Carabiniere Forestale? Il ragazzo o la ragazza che sceglie di intraprendere il percorso per essere un Carabiniere Forestale, così come le donne e gli uomini che già da anni lo sono, possiedono la caratteristica comune di essere persone consapevoli innanzi tutto dell’importanza degli equilibri ecologici e della salubrità dell’ambiente che ci circonda e conseguentemente appassionate e motivate nella convinzione che riveste il ruolo della tutela e salvaguardia dell’ambiente inteso nell’accezione più ampia del termine e che la Scuola Forestale Carabinieri ha il compito di formare e aggiornare costantemente per poter permetter loro di espletare al meglio il servizio cui sono chiamati, nell’interesse istituzionale della difesa del patrimonio forestale, ambientale e agroalimentare di quello che a ragione può ancora essere definito “il Bel Paese”. LA SCUOLA FORESTALE CARABINIERI La scuola Forestale Carabinieri è “Una Scuola per la natura” e lo si evince anche dal fatto che la mattina, quando hanno inizio le attività di giornata della Caserma, durante la prevista cerimonia, la Bandiera si innalza sul pennone in mezzo al verde andando a sfiorare le chiome degli alberi dello storico Arboreto
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