10 MARZO 2025 | PLUS MAGAZINE PROTAGONISTI Sì, mi sono trasferito a Los Angeles per imparare la lingua al meglio. Il primo film in programma è “00Khaby”, un’action comedy nella quale ci saranno scene di lotta e mi sto allenando per essere fisicamente preparato in modo da non usare quasi mai la controfigura. Invece qual è la trama di “The jet”? Racconta la vita di Tommie Smith, l’atleta di colore americano famoso per aver alzato il pugno come segno di protesta contro il razzismo dopo la vittoria ai Giochi Olimpici del 1968 in Messico. Questo film lo sto scrivendo insieme al mio manager e la produzione sarà italo-americana. Sei dislessico come Tom Cruise e proprio lui ti ha dato dei consigli per recitare al meglio. Quali? Quando ci siamo incontrati, tempo fa, abbiamo parlato a lungo. La mia preoccupazione era di non riuscire a memorizzare le battute a causa della dislessia, ma lui mi ha detto che con l’impegno e la buona volontà si riesce a fare tutto. Quali attori ammiri particolarmente? Tra gli italiani mi piace molto Checco Zalone. Mi ha sempre fatto ridere con la sua visione ironica delle cose e mi piacerebbe lavorare con lui. Tra gli stranieri, invece, preferisco Eddie Murphy e Omar Sy, che tra l’altro mi segue su Instagram. E naturalmente Will Smith. A proposito del tuo manager, Nicola Paparusso, quale ruolo ha nella tua nuova carriera? TikTok e i social mi hanno reso popo- lare, ma a un certo punto ho capito che per raggiungere certi obiettivi avevo bisogno di un professionista competente e di fiducia come Nicola. Conosco i suoi tanti successi internazionali e so che grazie alla sua vicinanza e sostegno vincerò l’Oscar. Non solo: nella sua carriera si è sempre distinto per correttezza ed etica, valori per me importanti. Perché hai scelto Paparusso come manager? Perché lui conosce la mia cultura e le mie origini. Frequenta la mia famiglia da anni e mio padre è un suo amico fraterno. So che di lui mi posso fidare totalmente e il nostro rapporto non è da manager ad artista, ma da padre a figlio. Qualunque decisione professionale la prendo con lui. Questo 2025 ti vedrà protagonista anche di un progetto con Robert Redford: quale? Io dirigerò e girerò una serie di contenuti in Africa, tra i quali anche nel mio paese nativo che è il Senegal, per portare l’attenzione sull’importanza della sostenibilità ambientale e Robert sarà la voce narrante. Vogliamo sensibilizzare le persone sulla situazione climatica che oggi più che mai sta creando seri problemi alle popolazioni africane e secondo Robert un giovane che parla ai giovani può fare la differenza. La star di Hollywood ti affida quindi una mission importante? Collaborare con Robert Redford, e con sua moglie Sibylle Szaggars che ha fondato l’organizzazione no-profit “The Way of the Rain”, è un onore e un’importante responsabilità per me. Voglio fare quello che posso per far conoscere le questioni ambientali che affrontiamo nel mio nativo Senegal, nel continente africano e su scala globale. Non vedo l’ora di lavorare con Robert affinché la sua voce iconica racconti la storia e di avere i suoi consigli durante la regia e l’editing dei contenuti. Sono stato un ammiratore della sua eredità lavorativa sia come attore che come regista. C’è un messaggio che vuoi dedicare ai lettori di Plus Magazine? Seguite sempre i vostri sogni perché tutto è possibile. Se ci si crede davvero, chiunque può raggiungere qualsiasi cosa. Io ce l’ho fatta con impegno e dedizione e sono sicuro che anche gli altri possano riuscire.
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