15 PLUS MAGAZINE | MARZO 2025 il Falcon 9 di SpaceX e il New Glenn di Blue Origin apriranno nuove frontiere, permettendo di partecipare a missioni interplanetarie, a progetti lunari e alla creazione di infrastrutture spaziali sostenibili. Il futuro dell’esplorazione spaziale italiana è, quindi, sempre più legato all’innovazione e alla collaborazione con i principali attori privati del settore, che offrono nuove possibilità per la crescita e lo sviluppo del Paese nello spazio. In modo inaspettato, come spesso avviene nella ricerca scientifica, il 2024 ed i primi mesi del 2025, hanno segnato una svolta nella sfida spaziale tra SpaceX e Blue Origin, che si è fatta sempre più avvincente. SpaceX continua a dominare con innovazioni straordinarie e progressi rapidi, ma Blue Origin sta guadagnando terreno con una visione a lungo termine che si concentra sulla sostenibilità e sull’espansione del turismo spaziale. Mentre entrambe le aziende si preparano per nuove missioni, la vera domanda è quale delle due riuscirà a consolidare la propria posizione in qualità di leader nelle future colonie spaziali e nei voli interplanetari. Se SpaceX sembra avere il vantaggio nel breve termine, Blue Origin potrebbe essere la chiave per il futuro della vita umana nello spazio. La competizione è appena cominciata, e il cielo non è più il limite. Il ruolo di Torino e dell’Italia Torino è un centro di eccellenza per la ricerca, l’ingegneria e l’innovazione tecnologica, e la sua tradizione industriale ha da sempre spinto la città a essere in prima linea in numerosi settori avanzati, tra cui quello aerospaziale. Il distretto industriale torinese ha visto la nascita di alcune delle principali aziende italiane del settore spaziale, come Thales Alenia Space e Altec Space che hanno sede in città. Thales Alenia Space, una delle realtà più significative nel panorama europeo, sviluppa satelliti e sistemi spaziali, collaborando con agenzie spaziali di tutto il mondo, dalla NASA all’ESA. Altec Space di cui abbiamo parlato in passato, sta sviluppando attività legate all’esplorazione di Marte e alla costruzione di una base sulla Luna. Anche in questo caso, Torino potrebbe trarre vantaggio dalla crescente attenzione che Blue Origin dedica all’esplorazione lunare. Le aziende torinesi, grazie alla loro esperienza nella progettazione di satelliti e moduli spaziali, potrebbero essere coinvolte in missioni che utilizzano i razzi New Glenn e i moduli Blue Moon per il trasporto di equipaggiamenti e risorse sulla Luna. Saranno molto utili, inoltre, le competenze torinesi nel campo delle telecomunicazioni spaziali, dell’Intelligenza Artificiale e della robotica Per l’Italia l’utilizzo di vettori avanzati come SPAZIO, LA CORSA CONTINUA CON NUOVI CONCORRENTI
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