Plus Magazine 48

18 MARZO 2025 | PLUS MAGAZINE di Mariangela Salvalaggio Cantante e attrice, Angela Baraldi nella sua Bologna fa le prime esperienze. Erano gli anni Ottanta, gli inizi da corista nella tournée Dalla/Morandi e la partecipazione alla colonna sonora ne “I Picari” di Mario Monicelli hanno dato il via al suo percorso. Oggi presenta il suo nono album “3021”. Otto brani di cui è autrice, composti insieme a Federico Fantuz, con arrangiamenti che rompono gli schemi, in cui si lascia andare a ispirazioni che rimandano ai tratti misteriosi del cosmo. Nei testi c’è una ricerca raffinata che punta alla semplicità dell’essenziale, in totale esplorazione di sensazioni e sentimenti fortemente umani. Nel 1990 il debutto con “Viva”, il suo primo album, prodotto da Dalla. Cosa ci dici di Lucio? Impossibile descriverlo in poche parole. L’ho conosciuto perché entrambi eravamo amici dello stilista che allora lo vestiva. Lucio era una persona che rischiava tantissimo sui talenti. Era molto intelligente, divertente. Diventare sua amica io l'ho vissuto come un immenso privilegio. Una carriera ricca di collaborazioni la tua, con artisti del calibro di Luca Carboni, che ha scritto proprio nel primo album il brano “Piccola maga”. Ma poi hai incontrato Ron, De Gregori e molti altri. Negli anni Ottanta Bologna era in fermento musicale, tutto passava da qui, dalla discografia mainstream a quella alternativa e io in quell’ambiente mi ritrovavo alla perfezione. Andavo a sentire tanti concerti, la musica mi aveva già stregata. Nel 1993 con la canzone “A piedi nudi” vinci il Premio della Critica al Festival di Sanremo e De Gregori ti chiama per aprire la sua tournée. Con lui ho anche duettato in “Anidride Solforosa”, poi mi ha richiamata l’anno scorso sempre per aprire i suoi concerti. Libera di essere me stessa PROTAGONISTI Angela Baraldi racconta “3021”, il suo album verità

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