23 PLUS MAGAZINE | MARZO 2025 cresciuto e dove vive la mia famiglia. Per me salire sul tetto del mondo da torinese è un grande motivo di orgoglio. Penso che noi siamo diversi dalle altre persone, siamo schivi ma con grande rispetto per ogni cosa. E questo fa spesso la differenza. Il torinese viene visto come una persona pacata, educata e rispettosa”. Un po’ schivo lo è davvero, accompagnato da sua moglie Domizia Castagnini, conserva con orgoglio un po’ di torinesità anche nella parlata: “Ogni volta che torno a Pesaro mi prendono in giro per il mio accento piemontese, anche se la mia pronuncia della lettera zeta ormai è un po’ romagnola”. Bagnaia racconta quindi di essere diventato campione del mondo “con dedizione e determinazione e soprattutto - aggiunge - mi ha aiutato molto non vivere i sacrifici come dei sacrifici. La cosa più pesante è stata trasferirsi da Chivasso a Pesaro quando ero ancora minorenne, una cosa che ho però vissuto come una grande opportunità”. È stato fondamentale per la sua crescita anche il ruolo dei genitori: “Mio padre e mia madre a volte hanno tolto del tempo agli altri per dedicarsi di più a me. Papà non mi ha mai imposto di diventare un pilota a tutti i costi, mi ha sempre lasciato libero dicendomi di essere convinto al cento per cento di quello che stavo facendo. Questo insegnamento mi ha aiutato tanto crescendo”. Pecco dà infine un consiglio ai tanti giovani presenti al Teatro Alfieri di Torino: “Dovete crederci sempre. L’importante è inseguire la propria passione. Lavorare divertendosi, facendo quello che si ama di più, è molto più facile. I sogni vanno inseguiti e acciuffati, realizzarli dà grande soddisfazione”. Inevitabile allora uno sguardo all’immediato futuro e a che cosa cambierà rispetto alla stagione scorsa: “Sappiamo dove dobbiamo migliorare e questo è già un buon inizio”. BAGNAIA
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