30 MARZO 2025 | PLUS MAGAZINE re una città come New York, lanciate da un continente all’altro, con una gittata di oltre 6.000 km sarebbero circa 13.000, ne basterebbero molte meno per cancellare ogni forma di vita sul nostro pianeta azzurro, con azzeramento della nostra civiltà come la viviamo ora. Una considerazione: la “dottrina nucleare” in atto ha abbassato la soglia per l’uso delle armi atomiche, si paventa la possibilità di ricorrere in risposta ad un eventuale attacco non solo di tipo convenzionale, ma anche in presenza di “minacce percepite”. Si capisce perfettamente, in un quadro come quello attuale, come sia crescente il rischio di un’escalation in contesti di tensione continuativi, senza aperture al dialogo. Un’annotazione è d’obbligo, pensiamo che il posizionamento di armi atomiche sia limitato alle nazioni che ne sono in possesso materialmente, ma altri paesi sono un “magazzino di stoccaggio” in base ad accordi unilaterali tra i paesi della Nato: alcuni ordigni Statunitensi sono dislocati in Europa, per la precisione in Italia, nelle basi di Ghedi e Aviano, in Turchia nella base di Incirlik, in Germania a Büchell, in Belgio nella base di Kleine, nei Paesi Bassi nella base di Volke, vista la situazione attuale anche la Polonia si dichiara disponibile per ospitare sul suo territorio armamenti nucleari. In questo contesto vogliamo analizzare gli “strumenti” che verrebbero impiegati in caso di conflitti termonucleari, senza allarmismi da parte nostra. Atomiche strategiche: hanno un raggio d’azione più lungo con capacità distruttive maggiori e su aree geografiche più ampie, con uno scopo specifico, la deterrenza, con obbiettivi al di fuori del campo di battaglia, con capacità distruttiva nel colpire metropoli come Londra e polverizzarle, hanno una potenza compresa da 100 e 1000 kilotoni (un chilotone equivale a una potenza esplosiva di 100 tonnellate di tritolo) quelle che distrussero le città Giapponesi avevano una potenza tra i 15 e 25 kilotoni. Arma nucleare tattica: sono testate nucleari di potenza ridotta, sono pensate per un impiego sul campo di battaglia per colpire aree specifiche in diverse situazioni belliche, con la funzione di mettere fuori uso reparti meccanizzati o mezzi corazzati, compresi reparti d’assalto e truppe speciali, bunker fortificati. A prima vista potrebbero sembrare senza effetti collaterali, ma essendo bombe atomiche le conseguenze negative sono incalcolabili, per esempio una città con una superficie di 55 km quadrati sarebbe polverizzata con effetti collaterali negativi per i territori adiacenti. Per ora non sono mai state utilizzate per timore che il loro impiego possa scatenare una guerra nucleare con testate strategiche. Vorremmo terminare questa nostra escursione soffermandoci sulle parole di Papa Francesco sulla guerra e la sua negatività: “Basta fratelli e sorelle, basta! Non soffocate la parola di Dio, la guerra è sempre una sconfitta!”. APPROFONDIMENTI Il Parco della Pace di Hiroshima
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