33 PLUS MAGAZINE | MARZO 2025 INNER WHEEL Forse un approccio un po’ troppo maschile? Non poteva essere accettato così, questo è ovvio. Vi fu un incontro delle 27 fondatrici presso i Bagni Turchi Harriot’s e furono decisi degli obiettivi molto più ambiziosi, e quindi non soltanto promuovere l’amicizia tra le mogli dei Rotariani, ma soprattutto ampliare le opportunità di servizio della Società, con grande attenzione alla promozione dei diritti umani, degli emarginati, dei fragili, delle donne e dei bambini, tanto che il 10 gennaio 1924, presso il Social Club in Lower Mosley Street, Manchester, fu costituto il Club, come si diceva allora, che sarà denominato Inner Wheel, “dentro la ruota”, dotato di una propria identità autonoma, senza alcuna sudditanza dal Rotary. Da lì vi fu ben presto una diffusione mondiale: l’International Inner Wheel al momento si snoda tra 4.200 Club nel mondo, con 120.000 socie attive, iscritte distribuite in 100 paesi e numerose socie onorarie di alta levatura. Erano gli anni del primo femminismo. Come si collocava quest’Associazione? Mi aspettavo questa domanda. L’Associazione si è sempre schierata in difesa dei diritti delle persone, uomini e donne che fossero, ed ha sostenuto nei fatti l’eguaglianza tra i sessi contrastando la disparità di genere nei contesti lavorativi, professionali e familiari, muovendosi sempre in modo autonomo ed indipendente dal Rotary, pur collaborando in molte situazioni. Quali sono stati i progetti degli ultimi anni? Moltissimi. Tra i tanti voglio ricordare un progetto sociale comune a tutti i Club in collaborazione con l’UNICEF, con due programmi triennali: “The Maternal and Neonatal Tetanus Elimination” e l’“UNICEF’s Global Girls’ Education Program”, che poi è durato sei anni perché è stato riconfermato. E poi l’“Happier Futures - Better Lives” per aiutare principalmente i bambini, ma anche per promuovere progetti di assistenza volti a migliori le vite degli ultimi nel mondo. Ed oggi? In quest’anno sociale Inner Wheel 2024-2025 promuoviamo il motto lanciato dalla Presidente dell’International Inner Wheel Mamta Gupta: “Heartbeat of Humanity” (un Battito di Cuore dell’Umanità) insieme al programma triennale 2024-2026 “Reach and Inspire for a better World”. Club, Distretti e Paesi Inner Wheel, hanno preso parte a una vasta gamma di opere benefiche e sostenuto cause filantropiche in tutto il mondo con la certezza che più le donne saranno forti, più il Mondo sarà a sua volta ancora più forte. Poi dice con giusto orgoglio. Sai, l’International Inner Wheel è un’organizzazione no profit, che conta, al momento, diverse rappresentanti all’ONU. Intanto è arrivato il nostro caffè e, mentre il cameriere lo posa sul tavolo, Roberta mi indica la Piazza. Noi lavoriamo per la gente con progetti volti al sociale, perché siamo operatrici sociali, con impegni concreti che portano davvero aiuto, superando qualunque volontà di discriminazione, e ci rivolgiamo specialmente alle donne ed ai bambini, confidando nella sensibilità che viene dalla loro vita, sempre attivamente sviluppata su più livelli. Ma tu, come ti sei avvicinata a questo mondo? Nel 2009 mio marito entrò a far parte di un Club Rotary a Bari e dopo pochi mesi fui invitata dalle mogli di alcuni suoi amici Rotariani a partecipare ad alcune riunioni dell’Inner Wheel. Dopo pochi mesi, mi ritrovai ad essere spillata in qualità di socia attiva di quel Club. Roberta Racaniello De Pascalis durante la Festa del Cambio Collare in occasione del suo secondo anno come presidente dell'Inner Wheel Club di Bari Alto Terra dei Peuceti
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