5 PLUS MAGAZINE | MARZO 2025 Pictures, negli anni ‘80, l’aveva violentata. La sua tragica esperienza le ha permesso però di credere che le donne, ma anche gli uomini, debbano essere uniti per contrastare questo fenomeno sempre più dilagante. Vero concentrato di grinta, talento e bellezza l’attrice hollywoodiana, con 60 film all’attivo, ha calcato il red carpet della 42ª edizione del Torino Film Festival dello scorso novembre dove ha ricevuto il prestigioso premio Stella della Mole, il riconoscimento cinematografico che viene assegnato a figure di spicco del cinema internazionale. Nel capoluogo piemontese la diva ha presentato il film del 1995 dalle atmosfere western “Pronti a morire” di Sam Raimi, film da lei anche co-prodotto e nel quale interpreta una pistolera bella e letale a fianco di Gene Hackman e di due attori, a quel tempo emergenti: Leonardo Di Caprio e Russell Crowe. Solare ed effervescente l’attrice ha anche parlato di sé, del suo privato e di argomenti di grande valore sociale. Al 42° Torino Film Festival ha ricevuto il premio Stella della Mole. Quale significato ha per lei? Sono onorata di aver ottenuto questo importate riconoscimento che viene conferito ad attori e registi che hanno fatto la storia del cinema. È una tappa importante della mia carriera. Che legame ha con l’Italia? A 19 anni sono andata a Milano per diventare modella e mi sono innamorata sia di questa città sia di un ragazzo italiano. Grazie a lui ho imparato un po’ la lingua e ogni volta che posso torno nel vostro paese. In realtà credo che tutti gli stranieri abbiano una passione per l’Italia e per la pizza (ride). Con il passare del tempo ho incominciato a capire la vostra cultura, che trovo estremamente affascinante. Come giudica il cinema tricolore? Mi piace molto e mi ha onorata recitare in “The New Pope” diretto dal grande Paolo Sorrentino. Tornerà ancora a Torino? Adoro questa città, la sua atmosfera e la sua architettura. Mi piace perché è ricca di SHARON STONE cultura, buon cibo e divertimento. Ho avuto modo di visitare alcune gallerie d’arte molto interessanti. Io dipingo da tempo e nel 2025 esporrò al Museo dell’Ara Pacis di Roma e a novembre nel capoluogo piemontese. Qual è il suo rapporto con l’arte in generale? Sono cresciuta in mezzo alla letteratura e alla pittura. A New York, quando facevo la modella, dipingevo. Poi la recitazione ha avuto il sopravvento, ma durante il Covid ho ricominciato. Quando ci si esprime con la musica, con la scrittura e con qualsiasi altra forma artistica tutto può cambiare perché l’arte è l’unico strumento che ci permette di comunicare con grazia e senza violenza. Come si definirebbe? Mi reputo una combattente e credo che il carattere si formi durante l’infanzia. È in quel periodo che capisci se sei una che lotta o che scappa. Invecchiando ho modificato il modo di far valere le mie idee e oggi penso che sia importante amare le persone fino a far capire loro che la rabbia non serve. Come vive il tempo che passa? Molti mi ricordano come l’attrice di “Basic Instinct”, ma io quel film l’ho girato trent’anni fa. Esteticamente non sono più la stessa di allora, anche se il mio carattere e la personalità non sono così diverse da quei tempi. Talvolta gli uomini credono che le donne mature non desiderino più essere sexy o seducenti, ma non è così. PLUS MAGAZINE | GIUGNO 2024
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