Plus Magazine 15

18 la moglie full time. Mi piacevano i ritmi lenti e pensavo che l’affermazio- ne della donna dovesse passare da un ambito famigliare e intimo. Però ho sempre letto e nutrito la mia anima. Nel 2005, stavo per compiere 40 anni, è mancato mio padre. L’età, che in qualche modo sanciva una fine e un inizio, e questo lutto così importante per me hanno segnato il passaggio dalla gio- vinezza all’età adulta. Per superare il momento difficile ho iniziato a scrive- re. È successo tutto all’improvviso, come se fossi ispirata da qualcuno. Mio padre da giovane aveva pubblicato 4 libri di poesie e sicuramente mi aveva trasferito l’amore per la letteratura. Il primo romanzo, Come quando fuori piove, l’ho scritto in sole tre settimane. Manni Editori – una casa editrice del Salento piccola, ma di grande prestigio – lo ha pubblicato e subito i lettori lo hanno apprezzato. Oggi sei una scrittrice affermata e “always on the move”. Che ruolo ha la famiglia in questa tua seconda vita? Sono sposata da 30 anni e ho un figlio di 29 anni e una figlia di 26. Tra noi c’è un ottimo rapporto e due volte la settimana riunisco tutti per i pranzi, che sono impegnativi ma mi regalano tante soddisfazioni. È bello partire, incontrare i lettori, partecipare agli incontri letterari, ma mi piace anche tornare a casa da loro. Un tuo pregio e un difetto? Il successo non mi ha cambiata, sono sempre la stessa Gabriella gentile e di- sponibile con tutti. Uno scrittore diventa famoso grazie all’editore che crede nel suo romanzo, al libraio che vende il titolo, al lettore che si affeziona alla trama e al suo protagonista. Non si deve mai dimenticare chi crede in noi e ci segue, libro dopo libro. Per quanto riguarda il difetto, sono distratta. Vivo in un mondo tutto mio, mi concentro su un particolare e mi sfugge ciò che c’è attorno. Ho talmente la testa tra le nuvole che a volte non saluto le persone che incontro per strada. Non lo faccio apposta, non le vedo proprio! La passione secondo Gabriella. È il big bang che fa realizzare tutto. Senza passione non avrei mai scritto il primo libro e neanche i successivi. C’è qualcosa che ti innervosisce? L’approssimazione, il fare un lavoro senza impe- gno e professionalità. Oggi purtroppo in Italia succede spesso, a tutti i livelli. Oltre ai romanzi polizieschi hai scritto altre opere: ce le presenti brevemente? Come quando fuori piove è una storia romantica che racconta l’amore di due sconosciuti che si incontrano in aereo. Essendo il mio primo libro, c’è molto di me anche se non è autobiografico. In Fino a quando le stelle e La maglia del nonno parlo di Alzheimer; il tema della memoria mi è molto caro e infatti colleziono tutto perché ho paura di dimenticare. Il pesce rosso non abita più qui, inve- ce, ha uno sfondo politico. Lo stile letterario di Gabriella Genisi è…? Ironico. Le mie sono commedie all’Italiana nelle quali utilizzo un linguaggio molto emotivo, tipi- co del Sud. Rispetto agli inizi, il tuo modo di scrivere si è modificato? Sono cambiata io ed è cambiato il mio linguag- gio. Nei primi romanzi ero molto scolastica, si sentiva l’influenza della cultura classica. Oggi in- vece uso addirittura il dialetto. Quali autori non mancano nella tua libreria? I colossi della letteratura passata come Tolstoj, Flaubert, Márquez, ma anche gli scrittori con- temporanei: da Philip Roth a Dacia Maraini sen- za dimenticare Andrea Camilleri. Che rapporto hai con i lettori? Siamo amici. La mia casa è sempre aperta per loro, vengono a trovarmi e preparo la focaccia. Molti mi raccontano la loro vita e traggo spunti per i romanzi. Il mio successo è merito dei fan, per cui voglio condividerlo con tutti. Quanto influisce l’era digitale su una scrittri- ce del tuo calibro? La carta vince su internet o è il contrario? Ho scritto il primo libro a mano perché non sa- pevo usare il computer. Adesso che ho imparato è tutto più facile. L’e-book è molto utile quando si viaggia, ma credo che il libro cartaceo non mori- rà mai: il piacere di sfogliarlo e di sentine l’odore è impagabile. Un proponimento per il 2017? Impegnarmi perché ogni libro sia migliore del precedente. Quando scrivo ci metto passione. Non saprei fare diversamente.  PROTAGONISTI

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