Plus Magazine 28

2 MARZO 2020 | PLUS MAGAZINE COPERTINA Attrice dotata di talento e grande sensibilità, debutta al cinema gio- vanissima con il celebre “Non ci resta che piangere” e prosegue con pellicole di livello come “I giorni del Commissario Ambrosio” di Sergio Corrucci e “Nirvana” di Gabriele Salvatores. di Benedetta Breveglieri Incontriamo Amanda Sandrelli, attrice a tutto tondo e con una passione speciale per il teatro, perché che lo si faccia o lo si veda, per lei, è un'esperienza che ti può cambiare. La sua carriera è cominciata con il cinema, e ha lavorato con registi importanti: Soldati, Bertolucci, Salvatores, Benigni. E poi televisione ma anche molto teatro. Non ci sono state regie cinematografiche, in questi ultimi anni, che l’abbiano interessata e coinvolta a sufficienza? Amanda Sandrelli Il teatro, un grande amore Ho iniziato a fare cinema che avevo 19 anni. Benigni mi chiamò per “Non ci resta che pian- gere” e il film ebbe un tale successo, che in seguito mi arrivarono molte altre proposte. Sebbene io sia figlia d’arte, non pensavo che questo sarebbe stato il mio mestiere. Volevo fare la psicanalista e devo dire che per molti anni ho continuato a pensare che la recita- zione fosse solo una fase della mia vita. A trent’anni ho capito che era la mia strada, soprattutto il teatro. Lo preferisco al cinema. Non è tanto per le proposte che ho ricevuto.

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