Plus Magazine 44

9 PLUS MAGAZINE | MARZO 2024 Le pennellate con le quali però caratterizza i personaggi fanno di questi outsider dei veri eroi alternativi di un tempo sospeso, capaci di trasformare i suoi film da lungometraggi a veri cult movie amati da tutte le generazioni. Basti pensare ad opere come “Edward mani di forbice”, “La fabbrica di cioccolato”, “Ed Wood”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Big Fish” e ancora i due “Batman”, “La sposa cadavere”, “Nightmare Before Christmas” e “Sweeney Todd” per capire come mai alla Mostra del cinema di Venezia del 2007 Tim Burton abbia ricevuto un Leone d’oro alla carriera. Il più giovane regista della storia ad aver conseguito questo prestigioso riconoscimento. Il segreto del suo successo? La perfetta alchimia che ha saputo creare tra la sua geniale regia, la visione filmica visionaria e la scelta di collaboratori che hanno saputo interpretare il suo estro tanto unico quanto affascinante. Tra questi il compositore Danny Elfman, che ha lavorato in quasi tutti i suoi film, e attori del calibro di Johnny Depp ed Helena Bonham Carter, protagonisti di molte pellicole indimenticabili. E a proposito di pellicole indimenticabili, durante l’intervista rilasciata alla stampa per l’inaugurazione della mostra, Burton ha ricordato che è in fase di produzione il sequel di “Beetlejuice-Spiritello porcello” girato 35 anni fa. A noi non resta che attendere trepidanti la sua uscita. TIM BURTON Il Museo Nazionale del Cinema di Torino espone la mostra “TheWorld of Tim Burton”. Un bel traguardo? Sì, anche se non avrei mai immaginato che un giorno sarei stato protagonista di un’esposizione. Negli anni i miei disegni hanno viaggiato un po’ ovunque nel mondo – sono stati a Taiwan, nella Korea del Sud, in Messico, in Cina, in Brasile e anche al MoMa di NewYork – adesso sono a Torino e ne sono davvero felice. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere tante persone che amano il genere e mi ha fatto ritrovare disegni che non ricordavo di aver realizzato. Il disegno ha sempre fatto parte della sua vita? Da piccolo, ma anche dopo quando sono diventato un ragazzo, mi piaceva disegnare anche perché non parlavo molto e quindi comunicavo attraverso i bozzetti. Era una sorta di terapia, un modo per esprimermi e per portare fuori tutto il mondo che avevo dentro. In realtà disegno ancora oggi, anche se non mi sono mai reputato bravo. Però non mi importa ricevere critiche perché per me questa è una passione. A chi o a cosa si ispira nelle sue tavole, come nei suoi film? Osservo la realtà. Tutto stimola la mia immaginazione, anche se nel cinema la parte più importante è la fantasia: realtà e fantasia, per me, si compenetrano.

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