Plus Magazine 44

14 MARZO 2024 | PLUS MAGAZINE È stata la vittoria più bella, non ci credevo nemmeno io. Che dire… il ciclismo è anche questo, sapersi mettere da parte quando non si è al meglio e favorire chi è più in condizione di te. Amicizia pura. Michele era la nostra forza per tanti aspetti, un compagno vero. PROTAGONISTI Cosa stai facendo oggi? Da subito, dopo essere sceso dalla bici, ho sposato il progetto Q36.5 Pro Cycling Team, squadra professionale italo-svizzera, diventando Ambassador e consulente tecnico del marchio di abbigliamento, un incarico che mi permette di trasmettere a una nuova generazione di corridori tutto quello che ho appreso nei miei anni da professionista. E poi mi diverte anche il ruolo di presentatore che ho accettato di ricoprire nel prossimo Giro. Qualcuno ti vedrebbe bene anche come ct della Nazionale. Cosa ne pensi? È un ruolo importantissimo e al momento, se mi fosse chiesto, risponderei di no. In un futuro, fra cinque o sei anni, forse lo valuterei. L’attuale ct sta lavorando molto bene nella creazione di un gruppo e credo sia nella direzione giusta per ottenere i primi risultati. Speriamo, anche in ottica olimpica, con Parigi alle porte. Intanto le tue sembrano parole da vero coach. Stai studiando? Sì, sto seguendo un percorso formativo per diventare direttore tecnico anche se non mi vedrei in quei panni. Il mio obiettivo è capire come lavora la struttura che prepara i corridori. Sto frequentando anche i primi livelli di preparazione a cui normalmente sono esentati i professionisti proprio perché mi interessa partire dalla base. Incontro tanti genitori di giovanissimi che prendono il titolo per seguire i propri figli o far correre al meglio i ragazzi della loro zona. Mi diverte sentire, ad esempio, come è bene descrivere il modo di affrontare la paura nelle discese. A certe velocità ci si abitua alla paura, la bravura vera si vede nel modo di affrontare le curve. Avere il controllo della bici in discesa è infatti una delle prime tecniche che si insegna ai bambini. Saranno sorpresi di vedere un campionissimo seduto sui banchi insieme a loro… Un po’ sì, (ride, ndr). Qualcuno mi ha anche chiesto se sono davvero io! Parole di un campione umile, come lo è stato per tutta la carriera.

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