Plus Magazine 27

9 DICEMBRE 2019 | PLUS MAGAZINE “Cash” è arrivato dal nulla: finita la sceneg- giatura del film che ormai era saltato, una copia andò nelle mani di un editore straor- dinario che mi convinse a farne un libro. È stato difficilissimo scrivere un romanzo, per molto tempo mi sono sentito come il protagonista del film Karate Kid nella scena del “metti la cera, togli la cera” . Ogni volta che consegnavo un pezzo mi fa- cevano cancellare tutto e riscrivere da capo ma questo continuo riscrivere mi è servito per capire cosa significa avere uno stile. Parliamo del disco. Sembrerà banale ma si capisce già dal primo ascolto che è un album molto musicato. È suonato e secondo noi sono questi i di- schi che durano nel tempo. Mia mamma è cresciuta con Battisti e Gino Paoli e anche io con lei. Sono quelli i dischi che restano. Questo è un disco lontano dalla musica di oggi: non ha i canoni di questa ondata trap. Noi facciamo il pop, per cui chi ascolta i Modà e ama il pop, non verrà tradito. I testi invece sono una conseguenza della crescita: uno a sette anni scrive in un modo, a quindici in un altro, a quarant’anni in un al- tro ancora. Questo è un disco coerente con il nostro percorso. Questo disco è l’inizio della terza vita dei Modà. Forti di questa consapevolezza, cosa descrivete? Le canzoni di “Testa o croce” nascono dall’in- contro con tante persone. Non ho l’abitudine di uscire spesso, anzi quasi mai, ma era arrivato il momento di to- gliere il pigiama! Avevo bisogno di esperienze nuove, così ho cominciato a uscire e ad andare nei locali milanesi e qui parlavo con persone scono- sciute raccontando cose mie, personali, che magari non avrei confessato neanche al mio migliore amico. La cosa bella è che c’era uno scambio, un confronto, perché chi mi ascoltava allo stes- so modo si apriva. A volte queste persone si sfogavano con me e io con loro e ho capito che ero ancora normalissimo, che riuscivo a capirli e loro a capire me. Ritornare a contat- to con le persone e non solo con il pubblico che ti fa sentire importante - alcuni non sa- pevano neanche chi fossi - mi ha ricaricato di storie, di cui avevo proprio sete. KEKKO SILVESTRE I

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