Plus Magazine 44

18 MARZO 2024 | PLUS MAGAZINE nenti a università, enti di ricerca e associazioni no profit sulla base di specifici accordi. Quali sono le procedure operative d’intervento della Task Force “Caschi Blu”? L’esperienza maturata negli anni ha insegnato che, prima di procedere alle attività di messa in sicurezza del patrimonio culturale in qualsiasi contesto emergenziale, è opportuno che siano concluse le operazioni di salvataggio delle persone ed avviate le procedure per l’individuazione di soluzioni alloggiative temporanee per gli sfollati. Tale accorgimento è funzionale ad evitare l’insorgere di possibili incomprensioni con le comunità che, ovviamente, avvertono come prioritaria l’esigenza di salvaguardare le vite umane rispetto a quella dei beni materiali. L’intervento della Task Force nelle missioni a protezione del patrimonio culturale in aree di crisi segue procedure stabilite da un modello operativo, attivabile all’evenienza, che prevede le operazioni di messa in sicurezza dei beni a rischio di danneggiamento o perdita, compreso il trafugamento. Tali interventi possono essere effettuati con la permanenza dei beni in situ, come ad esempio i beni immobili, o con il trasferimento del patrimonio stesso in località sicure nel caso dei beni mobili. I criteri d’intervento dei “Caschi Blu” in Italia sono disciplinati da una specifica Direttiva del Ministero, i cui schemi attuativi sono stati in parte mutuati ed adattati per le attività all’estero da un apposito disciplinare operativo. PROTAGONISTI Sentiamo parlare della banca dati dei beni culturali “Leonardo”. Quali sono i punti salienti di questo strumento, in che modo contribuisce alle attività di monitoraggio e prevenzione? L’oggetto delle nostre ricerche, cioè il “bene culturale illecitamente sottratto”, con eccezione alle gravissime ipotesi di distruzione per motivi ideologici, di guerra, religiosi, naturali o per l’incuria dell’uomo, ha una specifica caratteristica: la sua ontologica “persistenza”. Questa capacità di resistere al tempo, legata ai suoi contenuti storici, estetici, devozionali e commerciali, lo rende profondamente diverso da altre res destinate a essere superate dal consumo o dal progresso. Queste caratteristiche ci consentono di conservare nei secoli questo patrimonio che sovente, quando è stato oggetto di sottrazione, ha la capacità di riemergere sul mercato anche a distanza di moltissimi anni, facendo perdere le tracce sulla sua provenienza. È a partire da questa peculiarità che è fondamentale, per non perdere memoria di questi oggetti, dotarsi di una banca dati dedicata alla loro tracciabilità e identificazione, e ciò può avvenire efficacemente solo attraverso l’inserimento nel sistema delle immagini e delle descrizioni dei beni che vogliamo ricercare. Tale misura, se da un lato favorisce l’individuazione anche di quei beni che vengono modificati, come ad esempio mediante interventi di restauro dissimulativi o il loro smembramento, dall’altro rende l’oggetto ZINE

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