Plus Magazine 41

15 PLUS MAGAZINE | GIUGNO 2023 gici: filosofia della programmazione, filosofia dell’automazione, filosofia della simulazione. Se ci pensiamo, proprio Chat GPT è programmazione, automazione, simulazione del linguaggio naturale umano. Ne “Il mondo dato” parlavo di “trasduzione” dello spazio da parte del codice: era vero prima del metaverso ed è parimenti e maggiormente vero nel metaverso. Ne “Il mondo ex machina”, c’è robotica e “algomazione”, l’automazione algoritmica: era vero prima della pandemia, sarà più vero passata la virulenza che ha accentuato digitalizzazione e automazione. Ne “Il mondo in sintesi” ho discusso di “assettizzazione” del codice software: era vero per i Bitcoin ed è vero per i token infungibili. Che futuro attende i nostri figli? Se anche i lavori più sofisticati e che richiedono anni e anni di studio potrebbero essere oggi a rischio, cosa dobbiamo fornire ai giovani per rimanere al passo con la potenza dell’IA senza esserne schiavi? Il futuro si costruisce, lo costruiremo noi e lo costruiranno soprattutto loro. Ora noi dobbiamo insegnare filosofia, informatica e sostenibilità a tutti i livelli e in tutte le materie scolastiche con uno sguardo storiografico e meta-disciplinare. Naturalmente dobbiamo sostenere le materie STEM, ma dobbiamo anche insegnare lettere, medicina, giurisprudenza, economia e così via in modo nuovo. Perché così saranno i saperi del futuro: legge computazionale, biologia sintetica, digital humanities, artificial economy, digital twin in medicina, robotica e altro che verrà. Insieme a questo, dobbiamo coltivare un umanesimo consapevole e coraggioso (non inutilmente impaurito oppure stupidamente entusiasta) che sia capace di fare innovazione culturale. Come fece l’umanista Lorenzo Valla (1440) che all’arrivo dei documenti scritti e poi stampati, inventò una disciplina che non esisteva, la filologia, per proteggerci dalle falsificazioni dei documenti scritti. Quella fu innovazione culturale e a questa siamo chiamati oggi con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale generativa. Le macchine sono cresciute in capacità e lo stesso dovremo fare noi con loro. Abbiamo una grande responsabilità a cui far fronte e abbiamo già perso tempo a dire. Ora che le cose accelerano, il tempo del fare sarà prezioso. L’Intelligenza Artificiale è neutrale? Ad esempio, Chat GPT è molto “polite”, contraddice raramente ed è politicamente corretta, ma come sarebbe una IA cinese o prodotta in un contesto non democratico? Dobbiamo qui sfatare una mitologia che è anche una miopia. Quello che chiamiamo IA non è quello che pensiamo o vediamo o che raccontano. Come ho scritto, l’IA non è mai pensabile in sé e per sé (artefatto strumentale), ma è sempre “per altri” (sistema sociotecnico) e “con altri” (costruzione sociomorfica). Altrimenti si rischia di reificarla (è solo un insieme di tecnicalità: dati, algoritmi, potenza di calcolo…) o di personificarla (è intelligente, è senziente, è cosciente…). Quindi se c’è “neutralità” è nella misura in cui può essere programmata, se non c’è “neutralità” è quella che la società, di cui è parte, in essa esprime. La cosiddetta neutralità come la cosiddetta trasparenza sono dei costrutti sociali, mai solo tecnici. La Cina proprio in questi giorni ha presentato le sue linee guida per lo sviluppo dell’IA. Nella traduzione fatta dalla Stanford University, all’articolo 4 in incipit si legge: “I contenuti generati attraverso l’uso dell'IA generativa devono riflettere i valori fondamentali del socialismo e non possono contenere: sovversione del potere statale; rovesciamento del sistema socialista…”. D’altro canto, nelle nostre versioni ripulite e molto “polite”, rischiamo viceversa di perderci una parte di utile e sana discussione democratica anche accesa su principi o posizioni diverse ed eretiche come ha rilevato il filosofo Bratton. L’equilibrio non sarà facile. Nel tuo primo libro “Il mondo dato” in pratica anticipavi il fatto che prima o poi sarebbe arrivato un Chat GPT in grado di raccogliere una mole di dati talmente alta, tale da disporre di strumenti di potenza incredibile. Cosa è cambiato da quando lo hai scritto e cosa ci spieghi nel tuo ultimo volume “Il mondo in sintesi”? Il percorso che ci ha portato fin qui l’ho raccontato nella mia trilogia tecno-filosofica che ha preso avvio, per l’appunto, con il saggio “Il mondo dato” (2017), poi proseguita con “Il mondo ex machina” (2019) e infine con “Il mondo in sintesi” (2022). La trilogia racconta questa nuova terraformazione digitale del nostro mondo. Che oggi, per me, si compone di tre campi strateCHAT GPT E LE INTELLIGENZE ARTIFICIALI

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